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Covid-19.Il progetto green per gli stabilimenti balneari e la ristorazione che non utilizza il plexiglass- Covid-19. The green project for seaside facilities and restaurants that does not use plexiglass
Covid-19.Il progetto green per gli stabilimenti balneari e la ristorazione che non utilizza il plexiglass
Due ingegneri trentenni, Luisa Scambia e Gianluca Proietti, hanno realizzato un progetto innovativo per gli stabilimenti balneari e per la ristorazione che non utilizza il plexiglass ma l’ EFTE, un materiale riciclabile al 100% che non danneggia lo strato di ozono nell’atmosfera.
Ing. Luisa Scambia in questi giorni nell’ambito delle soluzioni da adottare, per ottemperare alle norme anti–Covid –19, negli stabilimenti balneari, nei ristoranti e nelle scuole, si sente sempre parlare del plexiglass, come materiale da utilizzare nei vari progetti per la ripartenza. Lei insieme all’Ing. Gianluca Proietti avete realizzato un progetto per gli stabilimenti balneari e per la ristorazione che utilizza l’’ETFE (Etilene TetrafluoroEtilene), un materiale plastico trasparente progettato per avere un’alta resistenza termica e agli agenti atmosferici. Ci può descrivere le particolarità di questa scelta e l’impatto ambientale di questo materiale?
L’idea e’ stata quella di scegliere un materiale performante ma anche “morbido” che quindi richiamasse i concetti di “tenda” ai quali siamo tutti più abituati senza creare dei veri a propri “muri”. L’ETFE e’ un materiale sempre piu’ usato in architettura, sia a strato singolo che a doppio strato con cuscino d’aria, per il suo ottimo rapporto qualita’/prezzo e per le sue caratteristiche di leggerezza, resistenza, manutenibilità’ e trasparenza. La sua leggerezza (circa un centesimo del peso del vetro) consente infatti l’ottimizzazione delle carpenterie e la conseguente riduzione del materiale impiegato per la costruzione con tutti gli evidenti benefici. Grazie alla sua resistenza a trazione e facile manutenibilità’ (piccole rotture possono essere riparate facilmente con uno speciale foglio adesivo applicato direttamente) ha una durata di vita garantita di 20 anni (dati Hightex) ma anche superiore. Inoltre, non essendo un materiale fragile e venendo consegnato in rotoli riduce la necessita’ di imballaggio per trasporto e consegna. La trasparenza dell’Etfe è pari al 95% per lo spettro della luce visibile e, grazie alla sua particolare composizione chimica, mantiene totalmente la sua trasparenza nel tempo oltre ad essere anche auto-pulente. Infine, non solo si si tratta di un materiale riciclabile al 100% ma anche con un processo di produzione a base d’acqua, che non richiede l’utilizzo di solventi chimici, né di derivati del petrolio, e che quindi rispetta il Trattato di Montreal, cioè non rientra nei materiali che danneggiano lo strato di ozono dell’atmosfera.
Ing. Gianluca Proietti, le tematiche ambientali dilagano nel mondo, stiamo assistendo sempre più al nascere di una coscienza green in tutti settori e particolarmente nell’architettura, che oggi deve essere ecosostenibile. Cosa significa per lei “architettura ecosostenibile” e quali criteri ecologici sono stati applicati al progetto Sunsafe ?
Il termine ecosostenibile comprende una vasta gamma di concetti che riguardano l’intera vita di un progetto, dai materiali di costruzione, allo smaltimento dopo l’utilizzo. Nel caso di SunSafe, in seguito alla scelta dei materiali, ci siamo concentrati sull’efficienza degli spazi, la compatibilità’ con il microclima del luogo di installazione e l’adattabilità’ del prodotto nella fase successiva all’emergenza. L’accostamento di due file consente infatti di massimizzare il numero di postazioni garantendo sicurezza e apertura. L’installazione perpendicolare al mare invece e’ pensata per massimizzare la brezza marina anche nelle aree più lontane dalla riva mentre l’estensione e regolabilità’ della copertura sono state progettate per garantire un comodo ombreggiamento durante le ore centrali della giornata ma anche consentire flessibilità’ all’utente in funzione delle proprie preferenze. Infine, ci siamo posti l’obiettivo di creare un prodotto che durasse nel tempo ben oltre la situazione di emergenza, in grado di adattarsi facilmente alle mutevoli necessità’ immediate e future dei gestori di ristoranti e spiagge. In entrambi i casi infatti, gli schermi in ETFE sono facilmente removibili/avvolgibili consentendo la modulazione degli spazi in funzione del numero di ospiti da fare accomodare durante la pandemia, ma anche prevedendo, a fine pandemia, la totale sostituzione degli elementi plastici con morbidi tendaggi in grado di definire uno spazio mobile, elegante e riservato all’occorrenza.
Un materiale che potrebbe essere utile anche negli istituti scolastici che in questi giorni sono al primo punto nel dibattito delle istituzioni. La riapertura delle scuole a settembre desta infatti non poca preoccupazione e un sistema che utilizza l’EFTE mette al riparo da perplessità anche all’interno delle aule scolastiche.
Covid-19. The green project for seaside facilities and restaurants that does not use plexiglass
Two thirty year old engineers, Luisa Scambia and Gianluca Proietti, have created an innovative project for seaside facilities and restaurants that does not use plexiglass but ETFE, a 100% recyclable material that does not damage the atmosphere’s ozone layer.
Q: Luisa Scambia, as part of the solutions to be adopted during this period to comply with the anti-Covid-19 regulations in seaside facilities, restaurants and schools we have always heard plexiglass being discussed as a material to be used in the various project for the restart. You, together with Gianluca Proietti, have created a project for seaside facilities and restaurants that uses ETFE (Ethylene Tetrafluoroethylene), a transparent plastic material designed to have high thermal and weather resistance. Can you describe for us the particularities of this choice and the environmental impact of this material?
A: The idea was to choose a performing material that is also “soft” and therefore recalls the concepts of a “curtain” to which we are all more accustomed without creating real “walls”. ETFE is a material this is being used more and more in architecture as both a single layer and as double layers with an air cushion due to its excellent quality/price ratio and for its characteristics of lightness and transparency. Its lightness, (about a hundredth the weight of glass) in fact allows the optimization of carpentry with all the obvious benefits. Thanks to its tensile strength and its ease of maintenance (small breaks can be repaired easily with a special adhesive sheet applied directly) it has a guaranteed life of 20 years (Hightex data) and also higher. Furthermore, since it is not a fragile material and is delivered in rolls the need for packaging for transport and delivery is reduced. ETFE’s transparency is equal to 95% of the visible light spectrum and thanks to its particular chemical composition which totally maintains its transparency over time as well as being self-cleaning. Finally, this is not only a 100% recyclable material but also has a 100% water based production process that does not require the use of chemical solvents, nor petroleum derivatives and therefore respects the Montreal Treaty, in other words, it is not one of the materials that damage the atmosphere’s ozone layer.
Q: Gianluca Proietti, environmental issues are spreading around the world, we are witnessing more and more the birth of a green conscience in all sectors and especially in architecture that today must be eco sustainable. What does “eco sustainable architecture” mean for you and which ecological criteria have been applied to the SunSafe Project?
A: The term eco sustainable includes a vast range of concepts that concern the whole life of the project, from the construction materials, to disposal after use. In the case of SunSafe, following the choice of the materials we concentrated on the efficiency of the spaces, the compatibility with the microclimate of the place of installation and the adaptability of the product in the post emergency phase. In fact, the juxtaposition of the two rows allows us to maximize that number of places guaranteeing safety and openness. The installation perpendicular to the sea, on the other hand, was designed to maximize the sea breeze also in the areas further from the sea while the extension and the adjustability of the covering were designed to guarantee comfortable shading during the central hours of the day and also to allow flexibility for the users according to their preferences. Finally, we set ourselves the goal of creating a product that would last well over time beyond the emergency and can adapt easily to the changing immediate and future needs of the managers of restaurants and seaside facilities. In fact, in both these cases the EFTE screens are easily removed/rolled up which allows the modification of the spaces according to the number of guests to be accommodated during the pandemic but also providing, after the pandemic, for the total replacement of the plastic elements with soft curtains capable of defining a space that is mobile, elegant and reserved when necessary.
This is a material that could also be useful for schools which in this period are the top item in the debate within the institutions. The reopening of the schools in September is in fact raising great concern and a system that uses EFTE eases doubts even within the classrooms.
Translation by Gianni Pezzano