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Diritti umani

Covid-19, Ampas interviene su ipotesi Fase 2 e violazioni dei diritti Costituzionali

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I medici del gruppo della Medicina di Segnale, sono 735 gli iscritti all’AMPAS, preoccupati per le possibili derive autoritarie in atto, in un comunicato elencano le eventuali lesioni dei diritti costituzionalmente garantiti per i cittadini.

Mentre il Governo da alcuni giorni informa la popolazione circa l’inizio della Fase2, elencando i relativi provvedimenti per arginare l’epidemia da coronavirus che avranno luogo dal 4 maggio in poi, l’Ampas, associazione per la Medicina di Segnale che conta ben 735 iscritti in tutto il Paese, presidente Luca Speciani, ha divulgato un comunicato che mette in guardia la popolazione sulle possibili derive e violazioni della Costituzione cui abbiamo già assistito nella Fase1, quando dichiarato lo stato di emergenza tutti i cittadini italiani hanno subìto una serie di gravi violazioni, al limite tra il dettato dell’art.32 della nostra legge principale e tutti gli altri diritti costituzionalmente garantiti.

‘La libertà di movimento, il diritto allo studio, la possibilità di lavorare, la possibilità di accedere alle cure per tutti i malati non-Coronavirus sono i diritti costituzionali violati durante la Fase1’, spiega il comunicato, come anche “si profila all’orizzonte una grave lesione al nostro diritto alla scelta di cura”, con evidente riferimento alla possibilità di vaccinazione obbligatoria tanto propagandata dalle Tv nazionali, con gli interventi al limite del grottesco di personaggi come Roberto Burioni, che ricordiamo si è più volte contraddetto nel corso dell’evolversi della pandemia da covid-19 che ha colpito tutto il mondo, e che risulta essere principale attore della Pomona Ricerca srl.  In effetti appena si apre il sito di questa azienda privata che si occupa di ricerca su anticorpi monoclonali si legge: ‘La società si concentra sulla scoperta e lo sviluppo di mAb umani per la profilassi e il trattamento di malattie causate da virus dell’epatite C, virus dell’influenza e virus JC’… E dopo qualche riga:…’Il Prof. Massimo Clementi e Roberto Burioni dell’Università Vita-Salute San Raffaele sono i creatori della tecnologia aziendale’, un ricercatore in definitiva che svolge la sua attività presumibilmente per interessi unilaterali, quelli dell’azienda privata da lui rappresentata. Eppure per molto meno anni fa l’Italia rese la vita impossibile alla virologa Ilaria Capua, addirittura con un procedimento penale che finì nel nulla dove la scienziata, pur senza avere nessuna entratura diretta in alcuna azienda farmaceutica, fu accusata di essere una trafficante di virus, mentre è tuttora una ricercatrice pura, che non teme di divulgare al mondo i dati scientifici da lei elaborati, con probabile disappunto di una serie di grosse aziende farmaceutiche abituate a lucrare su brevetti ed esclusive.

“Ora sta entrando in vigore un’app per il tracciamento degli spostamenti degli individui, – continua il comunicato Ampas – in patente violazione del nostro diritto alla privacy, e che già qualcuno pensa di utilizzare per scopi extrasanitari. Tutto questo in assenza di una vera discussione parlamentare, e a colpi di decreti d’urgenza”, insiste il comunicato Ampas evidenziando anche su questo punto il pericolo di anticostituzionalità delle nostre libertà, sempre in nome del virus.

Il documento redatto pone importanti quesiti anche circa le figure che operano come consulenti del Ministero della Salute riferendosi a scelte di professionisti come consiglieri che allo stesso tempo collaborano con grandi aziende farmaceutiche. E pone legittime domande sull’immediato futuro: “Sempre in tema di conflitto di interessi: è stato il Parlamento a stabilire i componenti della Task force costituita recentemente per affrontare la cosiddetta fase2? Sono presenti possibili conflitti di interesse? Tali soggetti pare abbiano chiesto l’immunità dalle conseguenze delle loro azioni. Ma non dovrebbero essere figure istituzionali a prendere “decisioni” sul futuro del nostro paese?”

E se non bastassero le violazioni rispetto alla scelta della cura ed alla nostra privacy, si aggiunge anche la violazione dell’art.21 della Costituzione: è stata infatti recentemente costituita una task force, l’ennesima, per garantire un’informazione non viziata da fake news. In realtà per i giornalisti professionisti o pubblicisti iscritti all’albo non ce n’era bisogno, perché rispondono personalmente e penalmente qualora divulghino notizie non supportate da fonti effettive. Per tutto il resto della popolazione vige il diritto costituzionale di opinione e parola anche scritta, che può anche essere in disaccordo con le opinioni o la scienza ufficiale, ma dal momento che viviamo in uno stato democratico non può esistere la possibilità di mettere il bavaglio a nessuno. Semmai ogni libera opinione può diventare occasione di dibattito, d’altronde proprio le fonti ufficiali in un primo momento dissero che il coronavirus poteva provocare la morte per polmonite bilaterale, e dopo qualche tempo sempre le stesse fonti hanno chiarito che “il decesso avviene a causa di una forte coagulazione intravascolare – e – molte vite possono essere salvate con l’uso della semplice eparina”.

A questo proposito va evidenziato che nonostante le istituzioni ed il Governo siano convinti che l’unica soluzione al lockdown sarà il futuro vaccino, i medici Ampas, la maggior parte impegnati sul campo contro il covid-19 negli ospedali italiani, riferiscono che riveste grande importanza lo stile di vita, la corretta alimentazione e le terapie che via via stanno producendo il loro effetto sulle persone malate. Certo il virus non starà ad aspettare di essere eliminato, e come nel caso della maggior parte dei virus subirà delle mutazioni. Il rischio è che saremo costretti ad assistere alla sperimentazione per un nuovo vaccino ogni stagione che cambia. “Tutti aspettano come una liberazione il nuovo vaccino (che giornalisti e virologi a senso unico continuano a vantare come l’unica possibile soluzione), dimenticando alcuni fatti.” Spiega il comunicato Ampas – “Il primo è che il vaccino viene sviluppato sulla base delle proiezioni teoriche sui virus in circolo l’anno precedente, e dunque è una “scommessa” (è esperienza comune ad ogni inverno che molte persone vaccinate si ammalino comunque). Il secondo è la continua forte variabilità di un virus a RNA come il Coronavirus, di cui pare esistano già diverse varianti. Ciononostante, in dispregio anche del rischio di interferenza virale (per cui il vaccino per un virus diverso può esacerbare la risposta ad un altro virus) la regione Lazio propone l’obbligatorietà per tutti i sanitari e tutti gli over65 di effettuare vaccinazione antinfluenzale ordinaria, violando ancora una volta (se l’obbligo fosse reale) il diritto costituzionale alla scelta di cura”.

E’ chiaro a tutti ormai che annaspiamo in un territorio sconosciuto, quello del coronavirus che ha invaso le nostre vite, ma è d’obbligo dare ascolto a tutte le voci della scienza, e soprattutto non veder trasformare questa epidemia in una opportunità di carattere politico o economico per pochi privilegiati, il che presuppone in primis il pieno rispetto della nostra Costituzione, con le cautele che essa stessa prevede e consente. Calpestare la nostra democrazia non ci porterà alla vittoria contro un virus, ma alla morte civile dei nostri diritti così faticosamente conquistati.

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