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Convegno “Migrazioni e sicurezza: un equilibrio difficile”

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La LIDU Onlus ha preso parte, lo scorso 3 marzo, al convegno “Migrazioni e sicurezza: un equilibrio difficile”

A cura di Ilaria Nespoli

Logo_LiduRoma, 9 Marzo – “Ho accolto con piacere la proposta del collega Paolo Romani, Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, di ospitare a Palazzo Giustiniani questo importante incontro nell’ambito dei Security Days dell’OSCE”. Così il Presidente del Senato, Pietro Grasso, ha inaugurato i lavori del convegno “Migrazioni e sicurezza: un equilibrio difficile”, cui la LIDU Onlus ha preso parte lo scorso 3 marzo. In particolare, Grasso ha evidenziato come il tema dei nessi fra flussi di rifugiati, migrazioni e sicurezza, ormai da mesi al centro del dibattito politico in Italia e in Europa, sia stato oggetto di recentissime discussioni della Sessione invernale dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE, la quale pur non occupandosi nello specifico di politiche migratorie, ritiene che quest’ultime siano condizione per la stabilità e lo sviluppo economico nell’area. Inoltre, il Presidente del Senato muovendo dalla complessità del fenomeno migratorio, ha voluto sviluppare tre considerazioni sul tema estremamente importanti. La prima verte sul fatto che le migrazioni sono un fenomeno epocale, connaturato all’umanità che è sbagliato e controproducente affrontare con interventi di breve termine. Tale fenomeno deve essere, al contrario, affrontato con umanità e con pragmatismo, anche nella consapevolezza che il nostro continente sta invecchiando rapidamente e può trarre grande vantaggio da un’emigrazione virtuosa e ben regolata. Quindi, Grasso ha evidenziato come la grande debolezza dell’Ue sia stata proprio l’assenza di strategia unitaria che mettesse in conto le trasformazioni in atto alla frontiera meridionale dell’Unione, al fine di influire positivamente sul corso degli eventi. Sulla mancanza di una strategia comune europea ha posto l’accento anche Lamberto Zannier, Segretario Generale OSCE, il quale ha esortato l’Europa ad affrontare le sfide poste dal fenomeno migratorio con un maggiore spirito di solidarietà, dimostrando nei fatti che la tutela dei diritti fondamentali della persona rappresenta il valore fondante dell’UE. Il secondo aspetto toccato da Grasso attiene all’adozione di politiche lungimiranti di attribuzione di diritti e cittadinanza a chi partecipa con lealtà e con il proprio impegno alla nostra democrazia. Ad esse Grasso ha attribuito un ruolo fondamentale al fine di evitare i fenomeni di emarginazione e marginalizzazione delle comunità immigrate nelle quali si annidano le radici dei fatti drammatici di Parigi, ma prima ancora di Londra e di Madrid. L’ultimo punto riguarda direttamente il tema del convegno, ovvero quella saldatura mentale fra migrazione e insicurezza, che Grasso ha definito “pericolosa e da rigettare con la massima fermezza”, sottolineando come invece la genesi degli attentati a Parigi sia stata largamente interna all’Europa. L’equazione sicurezza e migrazioni viene negata con forza anche dalla Presidente della Rai, Monica Maggioni, la quale ha evidenziato come identificare i migranti quale minaccia sia una mera “scorciatoia politica” che serve solo ad aumentare di qualche punto il consenso nei sondaggi.  Quindi, la Maggioni ha invitato le forze politiche ad avere maggior coraggio, preferendo a reazioni politiche di breve termine, interventi di lungo periodo capaci di offrire soluzioni concrete. Sotto questo profilo è estremamente interessante che sia stata proprio l’Osce ad organizzare un simile convegno. Come sottolineato da Ferdinando Nelli Feroci, anche l’Osce può fornire un contributo importante alla gestione dei flussi migratori, essendo l’ambito di competenza dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa estremamente esteso; comprendendo anche aree strettamente legate all’immigrazione, quali:  la lotta ai trafficanti di esseri umani che sfruttano i movimenti migratori, la battaglia al cambiamento climatico che sappiamo essere una delle cause determinanti dei flussi migratori, l’implementazioni di programmi volti a favorire lo sviluppo sostenibile e l’integrazione. In questo contesto, l’Osce può aiutare nella gestione delle politiche migratorie, attraverso una serie di interventi:

– fornire aiuti nell’assicurare che le pratiche di controllo delle frontiere e di asilo siano conformi agli standard internazionali;

– stimolare un dialogo cross border fra le autorità di polizia e la magistratura nei paesi impegnati nella lotta alla criminalità organizzata;

– mettere a disposizione aiuti e assistenza per favorire la stabilizzazione e la ricostruzione dei Paesi d’origine dei flussi migratori.

Inoltre, con ben 57 Stati partecipanti del Nord America, dell’Europa e dell’Asia, l’Osce può aiutare nella ricostruzione del multilateralismo. Come messo in evidenza da Enzo Amendola, Sottosegretario agli affari esseri, il multilateralismo è una questione che interroga soprattutto l’Unione Europea, la quale deve iniziare a sviluppare un progetto serio di condivisione delle responsabilità che metta al primo posto la solidarietà, altrimenti il rischio per l’Unione è di infrangere la propria storia e ipotecare il proprio futuro.

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