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Diritti umani

Continua l’odissea per Juliana Assange, simbolo della lotta per la libertà d’espressione  

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Presentato in prima nazionale nell’ambito del festival indipendente T. E. H. R. (thematic exhibition on human rights) che si svolge tutti gli anni a Roma e promosso da Isabel Russinova,  il docufilm Ithaka diretto da Ben Lawrence, una pellicola precisa, avvolgente e di grande impatto emotivo.

di Antonio Martinelli Carraresi

Inizia un altro anno nell’isolamento, nel carcere del Regno Unito, per Julian Assange, pressato dalla possibilità di essere estradato negli Stai Uniti a seguito della decisione della corte dei magistrati di emettere un ordine di estradizione nei suoi confronti per affrontare accuse relative alla legge sullo spionaggio.

Questa decisione pone Assange in grande pericolo, cosi ha affermato Agnes Collamard, segretario generale di Amnesty International, quando ha inviato un messaggio di sensibilizzazione rivolto a tutti i giornalisti del mondo.   L’estradizione di Assange avrebbe conseguenze devastanti per la libertà di stampa e per l’opinione pubblica, che ha diritto di sapere cosa fanno i governi in suo nome. Diffondere notizie di pubblico interesse è una pietra angolare della libertà di stampa. Estradare Assange ed esporlo ad accuse di spionaggio per aver pubblicato informazioni riservate rappresenterebbe un pericoloso precedente e costringerebbe i giornalisti di ogni parte del mondo a guardarsi le spalle” così ha aggiunto la Collamard.

Assange, qualora ci fosse l’estradizione, rischierebbe gravi violazioni dei diritti umani, a cominciare dall’isolamente prolungato, una delle più comuni punizioni inflitte ai detenuti negli USA che, per il diritto internazionale, equivale alla tortura. Il lavoro di Assange nell’ambito delle pubblicazioni attraverso Wikileaks non dovrebbe essere punito, perchè tale attività riguarda le condotte che il giornalismo investigativo svolge regolarmente. Processare Assange per questa realtà potrebbe avere un affetto dissuasivo sul diritto alla libertà di espressione, spingendo i giornalisti alla autocensura per evitare procedimenti giudiziari, cosi continua Amnesty International.

Intanto si fa sempre più forte e alta la voce del mondo affichè Assange ritorni libero e continua anche, incessante, l’impegno della famiglia di Assange sempre stretta intorno a lui per sostenerlo ed ottenere la sua libertà.

Il fratello Gabriel Shipton ha prodotto il docufilm Ithaka che racconta proprio la loro odissea e, in particolare quella del padre John, per liberare Julian.

Isabel Russinova, direttore artistico di T. E. H. R. thematic exhibition on human rights, il festival indipendente che si svolge tutti gli anni a Roma (oramai alla settima edizione) e che parla di diritti umani attraverso le arti, ha presentato in prima nazionale il film diretto da Ben Lawrence, si tratta di una pellicola precisa, avvolgente e di grande impatto emotivo.

Il pubblico, accorso alla proiezione al Nuovo Cinema Aquila è stato così numeroso, che gli organizzatori hanno deciso di doppiare le proiezioni.   Attivisti, giovani, studenti, personalità del mondo della cultura, dell’arte, giornalisti, persone comuni di età ed estrazioni sociale diversi, unite ed interessate a sostenere la libertà di un giornalista che lotta contro l’ingiustizia.

Prima della proiezione del film Ithaka, la Russinova ha invitato il padre John Shipton ad intervenire in diretta dall’Australia e l’intervento ha commosso i numerosi presenti.  “Sono molto soddisfatta di aver presentato nel mio Festival Ithaka e aver così contribuito a diffondere la voce di chi lotta  per la libertà di espressione e per la difesa dei diritti umani.” cosi Isabel Russinova.   Isabel Russinova, testimonial ufficiale di Amnesty International e delegata alla cultura per Stati Generali delle donne, impegnata da tempo attivamente nella difesa dei diritti umani, pronta a sensibilizzare l’attenzione attraverso le arti, perchè ritiene sia strumento efficace e sincero  per toccare le corde dell’emotività, sensibilizzando cosi anche la ragione,  ha voluto presentare anche un video a difesa di Wikileaks, proposto dall’attrice Laura Morante, da tempo a fianco degli attivisti che lottano per la difesa e liberazione di Assange, il video curato dal comitato La mia voce per Assange raccoglie le testimoniante e la voce  di intellettuali e  artisti internazionali  a favore della libertà del giornalista.

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