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Con il Covid-19 si muore da soli e il premier Conte riapre le librerie ma tiene chiusi i cimiteri

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Emendato il Decreto del 11.03.2020, divieto di accesso per andare a trovare i defunti, funerali vietati in chiesa e cimiteri chiusi. Le mamme di giovani vittime di omicidi: vogliamo piangere i nostri cari ed andare a trovarli

di Benedetta Parretta

Che tipo di sovraffollamento si può avere in un cimitero? Un luogo di dolore e silenzio, in cui si potrebbe fare la fila come la si fa per qualsiasi altro posto. Anche se è difficile credere che ci possa essere tutto questo affollamento in un momento di grande sgomento.

Perché non rispettare il dolore di chi con le dovute precauzioni vuole andare a poggiare un fiore sulla tomba di un figlio o di un proprio caro?

Non è verosimile che al cimitero ci si possa infettare, visto che non si svolgono più i funerali e non si accompagnano in gruppo le salme alle camere mortuarie.

Abbiamo chiesto ad alcune mamme che hanno perso i figli per omicidi violenti cosa ne pensano.

La morte di una figlia non dà pace nella quotidianità. Andare al Cimitero è un momento intimo di dolore e soprattutto un momento di confidenza unica tra due anime… manca terribilmente quel momento importante che ti fa credere che tu sei lì accanto al suo corpo e te ne prendi ancora cura. La quarantena ha spezzato la possibilità di recarmi nell’unico posto che mi permette di liberarmi delle mie angosce.”

Vera Squatrito, madre di Giordana di Stefano

“Poter andare a trovare tutti i giorni mia figlia mi faceva sentire più vicina a lei, era come se avessimo un appuntamento e aspettavo quell’ora del giorno per andarla a trovare! Da quando è successo tutto questo la lontananza si sente di più, capisco la situazione difficile da gestire, ma per una mamma come me non è semplice affrontare questa quarantena!”

Rosetta Origlia, madre di Mary Cirillo.

“L’ultimo giorno che sono andata al cimitero, è stato doloroso non poter dire a mia figlia:ci vediamo domani. Ho pianto, piango perché non posso andare a trovare mia figlia, però so che mia figlia è dove sono io. Penso però a tutte quelle persone che non possono salutare i propri cari e non è ammissibile tutto questo. Sarebbe “bello” aprire i cimiteri!”

Giovanna Zizzo, madre di Laura Russo.

“È vergognoso che i cimiteri siano chiusi, una persona non va al cimitero per passare una giornata. Stare a casa è giusto, rispettare le regole lo è, il mio Michele è qui con me, non è giusto proibirci di portare un fiore ai nostri cari, ai nostri figli. Dobbiamo stare lontani dai vivi, non dai morti! Il cimitero non è un posto dove c’è la possibilità di un eventuale contagio, succederà questo quando finirà questa pandemia e ognuno di noi vorrà portare un fiore sulla tomba del proprio caro. Aprirlo anche due volte a settimana con le dovute precauzioni, i vivai sono stati aperti a cosa servono? Se non possiamo portare fiori ai nostri cari? Tutto ciò è disgustoso!”

Maria Catrambone, madre di Michele Ruffino

Il cimitero è un luogo dove per alcuni la vita continua, poter stare vicino alla tomba di un proprio caro è un toccasana per l’anima, davvero non esiste un valido motivo per cui tutto questo non sia considerata una priorità. Il rinnovo del Decreto del 11.03.2020, che vieta l’accesso ai cimiteri per andare a trovare i defunti ed i funerali in Chiesa, è solo la privazione illegittima della libertà di culto religioso, che non trova alcun riscontro in un reale pericolo di contagio se tale diritto fosse gestito con adeguate misure di sicurezza.

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