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Compravendita di matrimoni in Costarica

Cinesi acquistano spose in Costarica con 200 euro per ottenere la cittadinanza e operare più facilmente con gli USA.
di Vito Nicola Lacerenza
Nella città di San José, la capitale del Costarica, la povertà dilagante costringe molta gente a vivere in case fatiscenti, prive di acqua potabile e di elettricità, circondate da degrado e violenza. È la quotidianità con cui, ogni giorno, devono fare i conti gli abitanti dei “precarios”, i quartieri di periferia, dove si soffre la fame. Molte persone, in lotta per la sopravvivenza, accettano di sposarsi con cittadini cinesi in cambio di 200 euro. Niente matrimonio in chiesa, o al comune, con lancio di confetti e bacio degli sposi, perché, nella “compravendita di matrimoni”, il partner cinese non si incontra mai. Una sua foto e il nome sono già sufficienti per convolare a nozze. Le cosiddette “nozze di carta”, perché basate semplicemente sulla firma di alcuni documenti. «Una donna si è avvicinata a me e mi ha invitato a salire nella sua macchina- ha raccontato Manuel Antonio Verga, abitante dei “precarios”- appena dentro lei mi ha proposto di sposare una donna cinese di cui ho letto soltanto il nome e ho visto la foto. Dopo di che ho firmato dei fogli, mi sono “sposato” e ho avuto i soldi».
Anche Kattia, la compagna di Manuel, e i suoi sei figli si sono sposati con gente del gigante asiatico, come la maggior parte delle famiglie della zona. Il risultato è che un gran numero di cinesi, stimato tra i 50 mila e i 70 mila, dopo l’unione, hanno ottenuto la cittadinanza costaricana senza essere mai stati nel Costarica. La ragione per cui gli asiatici ambiscano a “diventare costaricani” non è ancora noto alle autorità, ma è forte il sospetto che i cinesi vogliano usare la doppia nazionalità per accedere più facilmente al mercato degli Stati Uniti, relativamente vicini, dal punto di vista geografico, al Costarica. L’ “invasione pacifica”, sebbene accettata di buon grado dalla gente del posto, è oggetto di preoccupazione da parte della polizia costaricana, che ha intravisto, dietro le “nozze di carta”, la mano delle diverse mafie che operano sul territorio, prendendosi gioco delle leggi migratorie del Paese.
Almeno finché, nel 2010, il governo non ha introdotto norme più severe rispetto alle unioni civili e sul rilascio della cittadinanza. Se fino a una decina d’anni fa bastava sposarsi con costaricani per ottenerne automaticamente la nazionalità, oggi è necessario compilare una dettagliata richiesta scritta, allegando “prove” molto più concrete e informali di un semplice certificato di matrimonio. Bisogna dimostrare che la cerimonia sia avvenuta davvero, presentando, all’ufficio immigrazione, le foto dell’evento, le fatture delle varie spese sostenute in tale occasione e persino lettere o messaggi d’amore scambiati tra i due partner, i quali devono sostenere, separatamente, un’ intervista sull’ “amore sincero che provano per lui o per lei”. Solo dopo aver superato tutti i test, il coniuge straniero potrà avere diritto alla cittadinanza costaricana, che, però, andrà rinnovata annualmente per tre anni prima di diventare permanente.