Ambiente & Turismo
Come le fake news possono compromettere posti di lavoro: il caso della Xylella fastidiosa
Organizzato da ANVE – Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, il seminario “Xylella fastidiosa: applicazione della normativa ed effetti sul mercato nazionale e internazionale”, al Flormart permetterà un aggiornamento sul monitoraggio e l’eradicazione del temibile batterio. Fiera di Padova, 20 settembre ore 11 in Area istituzionale ANVE – Pad. 5, n. 5-E-187
Negli ultimi anni sono circolate in rete le storie più fantasiose tutte volte a far credere che la Xylella fastidiosa non esista e che non sia il motivo del disseccamento degli olivi in una zona nel Salento, in Puglia. Si è passati dalla lobby delle multinazionali della chimica che vorrebbero forzare l’utilizzo dei loro prodotti, alla lobby dei costruttori che vorrebbero rendere edificabili i terreni di una delle terre più belle e produttive d’Italia, al fine di arricchirsi anche deturpando il territorio e per farlo starebbero facendo seccare gli ulivi. Invece la Xylella fastidiosa è un batterio e attacca di preferenza olivi, prunus, e specie ornamentali, la sua sottospecie pauca ha fatto la comparsa tra gli olivi del Salento provocando il complesso del disseccamento rapido delle piante, il vettore è un insetto detto Sputacchina.
Esiste, è reale, lo convengono ricercatori del Cnr, professori universitari italiani e statunitensi, lo sanno bene anche i produttori del settore che si sono fin da subito operati per il rispetto di tutte le norme fitosanitarie previste dalla normativa per circoscrivere il fenomeno ed evitare il contagio delle piante di altre zone.
Interverranno al seminario:
- Gianni Cantele: Presidente Coldiretti Puglia
- Michele Lacenere: Presidente Confagricoltura Bari
- Donato Boscia: Consorzi internazionali di ricerca scientifica PONTE e XF-ACTORS
L’incontro sarà moderato dal Presidente ANVE Leonardo Capitanio.
“La batteriosi in questione ha visto, dalla sua rilevazione nel 2013, molteplici vicende politiche, mediatiche e legali che, ad oggi, stanno determinando seri problemi commerciali a tutti i nostri produttori florovivaisti italiani. In tale contesto va precisato e compreso che non sono mai state rilevate piante infette in aziende vivaistiche italiane, ma solamente in appezzamenti olivicoli proprio a dimostrazione della sanità del materiale vivaistico e della professionalità degli operatori – sottolinea Leonardo Capitanio, presidente ANVE – la nostra associazione ha come finalità quella di valorizzare le produzioni del settore e favorire la diffusione dei nostri prodotti in tutto il mondo, pertanto, al fine di tentare di mettere un freno alle tante fake news che circolano, abbiamo presentato un esposto alla Procura di Bari per denunciare una serie di attività fuorvianti quali manifestazioni, assemblee, pagine web, post sui Social network, blog e articoli sui media che spesso conducono al turbamento dell’ordine pubblico e ad una istigazione alla disapplicazione della legge oltre a generare confusione sulla realtà dei fatti. Non si tratta solo di diffondere notizie senza fondamento scientifico, dunque, perché tutto questo significa anche mettere in pericolo tanti, tantissimi posti di lavoro e con questi l’intera economia locale e nazionale”.
Obiettivo del seminario, considerando la presenza di numerosi buyer internazionali, dei delegati di AIPH, Associazione Internazionale dei Produttori Florovivaistici e dei produttori espositori è di ripristinare fiducia sulla sanità del materiale vegetale italiano e riflettere insieme su un cambio delle scelte strategiche che privilegi l’eliminazione del materiale infetto e di quello potenzialmente portatore della malattia e che limiti le misure di contenimento, adottate fino ad ora, alle aree per le quali è nota l’impossibilità di eradicazione del batterio.
Tutto questo per salvaguardare i poli vivaistici che si trovano comunque in area per definizione indenne.