Politica
Cittadini in coda al CAF e all’Agenzia delle Entrate per chiedere il reddito di cittadinanza promesso dai Cinquestelle nella campagna elettorale
A Palermo un cartello, in italiano e arabo, avvisa che non c’è alcun reddito previsto.
di Vito Nicola Lacerenza
Nel comune pugliese di Giovinazzo, in provincia di Bari, e nel capoluogo Siciliano, Palermo, sono in molti ad aver fatto la fila davanti al CAF per richiedere il modulo che consente di ottenere il reddito di cittadinanza, come promesso dai Cinquestelle nel corso della recente campagna elettorale. In coda soprattutto giovani disoccupati che, secondo i dati ISTAT, costituiscono la fetta più ampia dell’elettorato Cinquestelle. Il fatto che i ragazzi delle due regioni meridionali siano stati i primi in Italia a recarsi al CAF e a voler usufruire del sussidio, per gli osservatori, potrebbe essere giustificato dai tassi di disoccupazione giovanile che sia in Puglia sia in Sicilia oscillano tra il 55% e il 60%. D’altronde il 4 marzo è ormai passato, il tempo degli spot elettorali finito e i risultati delle urne sono noti.
Il Movimento 5 Stelle al Sud ha fatto il pieno di voti. Soprattutto in Sicilia, dove i seguaci di Grillo hanno raggiunto il 50% dei consensi. Sono andati benissimo anche in Puglia dove hanno ottenuto il 44%. Ecco perché molti non hanno esitato a chiedere conto delle promesse fatte, richiedendo il modulo per il reddito di cittadinanza. I Cinquestelle, dal canto loro, negano che si siano verificate tali code e parlano di alcuni casi isolati. Anche se i dipendenti del CAF “Asia” di piazza Marina, a Palermo, hanno ritenuto necessario affiggere un cartello all’entrata con scritto: “In questo CAF non si fanno pratiche per il reddito di cittadinanza”. L’avviso è persino bilingue, in italiano e in arabo, visto che a richiedere il sussidio si sono presentati anche immigrati africani residenti in Italia.