Diritti umani
Cinzia Pellegrino (FdI): nessuna lezione di diritti umani da Mariela Castro, deputata del regime cubano
Figlia del dittatore Raoul, Mariela Castro è in Italia per parlare di politiche della famiglia, diritti Lgbt e sovranità alimentare. Deputato a Cuba la Castro, in cerca di verginità in tema di diritti civili per conquistare accordi di cooperazione in UE, dimentica di essere figlia del dittatore di un paese dove chi non si adegua al regime finisce in carcere.
“L’arrivo in Italia di Mariela Castro, figlia del dittatore Raul e nipote di Fidel, per rilanciare l’agenda gender, è un goffo tentativo per nascondere a livello internazionale le violazioni dei diritti umani a Cuba. Recentemente, infatti, è stato approvato a Cuba il nuovo Codice di Famiglia, che rappresenta una mossa disperata, da parte del regime comunista, di nascondere le violazioni delle libertà e le violenze sulla popolazione perpetrate dal regime castrista”. Così Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia si fa portavoce del disappunto con cui il nostro Paese vive in queste ore la visita sgradita e carica di messaggi ipocriti della deputato del regime comunista che governa Cuba, Mariela Castro. Ed in effetti l’Italia, che fonda il proprio assetto democratico in una Costituzione che racchiude e tutela tutte le libertà del popolo, non ha nessuna lezione da apprendere da una eletta di Cuba, dove vige un sistema politico con un unico partito, quello comunista, e ogni altro è illegale, e per il quale non esiste la libertà di stampa e di espressione con almeno 1.077 prigionieri politici
“Il Codice della famiglia appena approvato e che legalizza la maternità surrogata, il matrimonio ugualitario e l’adozione per singoli e coppie omogenitoriali, ha aperto le porte all’ideologia gender nell’isola caraibica”. – prosegue nel suo comunicato Cinzia Pellegrino – ma in realtà serve a due obiettivi precisi: il primo è quello di fornire qualcosa in cambio all’Unione Europea, che, attraverso il Dialogo Politico e di Cooperazione tra l’UE e Cuba, impegna l’Avana a compiere un cambiamento netto verso la democrazia, lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani. Il secondo obiettivo del codice è di agire come mezzo di repressione contro tutte le madri che chiedono libertà e che corrono il rischio concreto di perdere la patria potestà dei propri figli, solo per il loro pensiero politico differente. Va ricordato che l’articolo 5 della ‘Costituzione’ approvata nel 2019 a Cuba mette il partito comunista cubano al di sopra dei diritti dei suoi cittadini. E tuttavia, i diritti civili non possono precedere i diritti umani. Prima di tutto, uno Stato dovrebbe garantire i diritti dell’essere umano, e se non lo fa, non possiamo dire che rispetti anche i diritti civili di un omosessuale, lesbica o di qualsiasi altra condizione”.
“Mariela Castro, che lascia a casa il peso di oltre mille prigionieri politici, vorrebbe insegnare con grande ipocrisia all’Italia ciò che Cuba non ha mai avuto: la libertà di espressione, di manifestazione, il diritto politico di votare ed essere votato, il diritto ad opporsi ad un regime spietato e sanguinario.
Saremmo, infine, curiosi di sapere con quali soldi questo tour viene finanziato, visto che il Governo Cubano in questi giorni ha ufficializzato con risoluzione ministeriale che non pagherà tutte le pendenze per fornitori cubani e stranieri nel settore del turismo a far data dal 30 novembre 2022.
Insomma, lo Stato cubano è in default, ma la Deputata Mariela Castro trova i soldi per fare un viaggio all’Estero e probabilmente con le esigue rimanenti casse dei contribuenti cubani.” – conclude con amarezza e sdegno la Pellegrino.