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IN CINA NASCE LA CITTA’- OUTLET

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A Chongquing un progetto che unisce shopping, arte e intrattenimento.Oltre al made in Italy, spazio anche a marchi emergenti

di Roberta Grendene

senza-titolo-11In Cina tutto ha dimensioni faraoniche. Anche l’outlet . Si chiamano Superoutlets e si tratta, in sostanza, di vere e proprie  città dove convivono negozi di moda e design, ristoranti e arte, marchi italiani di lusso e brand cinesi di livello medio-alto. Il tutto in spazi che vanno da poche centinaia di metri fino a maxi-superfici inusuali da questa parte del mondo, per un numero complessivo di punti vendita dai 300 ai 500. Dietro al maxi progetto c’è Sasseur, il colosso cinese della distribuzione da oltre 5 miliardi di yuan di fatturato nel 2015 e una stima per il 2016 di 6,5 miliardi (nel cui capitale è entrato nel 2015 L Catterton, ex L Capital Asia), che ha presentato a Chongquing, il nuovo format che parte da Chongquing Western Outlets per estendersi nei prossimi anni alle strutture già esistenti di Hangzhou, Bishan, Nanjing ed Hefei e a quelle in costruzione di Kunming, Xi’an, Changchun e Guiyang. “Per comprendere il progetto bisogna fare un passo indietro – ha spiegato Mario Boselli, presidente onorario di Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi), ambasciatore della Shanghai Fashion Week e observer of the Board of director di Sasseur Group -. Sono due i canali che negli ultimi 15 anni a livello internazionale non hanno arretrato di fronte alle crisi del 2008 e del 2011: gli outlet e il BtoC online. In Cina, il segmento degli outlet è più recente, ma l’offerta si è sviluppata in modo massiccio”. Di fronte a una proposta così forte, la necessità diventa quella di differenziarsi. Nasce così l’idea di sviluppare maxi strutture che, aggiunge Boselli, “abbiano declinazioni all’insegna dello stile di vita italiano, da sempre punto di riferimento per i cinesi”. Spazio quindi non solo ai grandi marchi della moda, ma anche al meglio della ristorazione italiana e ad alcuni nomi del design italiano che potrebbero sbarcare a breve nelle strutture del gruppo. All’interno dei Super Outlets ci sarà spazio per marchi cinesi emergenti di fascia medio-alta. “Si tratta di una scelta in linea con l’ascesa della nuova middle class, in cerca di nuove opportunità di shopping ma con un potere d’acquisto ancora limitato – ha aggiunto Boselli, spiegando poi che in generale l’obiettivo è “far diventare l’outlet un luogo da vivere tutta la settimana, motivo per cui è stato dato spazio anche all’intrattenimento”. Un progetto ambizioso, tanto quanto le stime di crescita che danno un incremento degli outlet in Cina intorno al 20 per cento. L’obiettivo di mr Vito Xu, patron di Sasseur, è ancora più ambizioso: +30% per i prossimi dieci anni.

E non è detto che poi , in un futuro vicino, gli italiani non copino, per una volta, i cinesi.

Mai dire mai…

 

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