Attualità
Cile: Amnesty International in difesa di una bimba di 11 anni incinta dopo stupro del patrigno
Aborto proibito in Cile, ma 38 minori al giorno subiscono violenza sessuale spesso con conseguenti gravidanze
Roma, 20 luglio – Uno studio realizzato dalla Unidad de delitos sexuales de la Fiscalia Nacional de Chile evidenzia una drammatica realtà: sono 38 al giorno i bimbi sottoposti a violenza sessuale in Cile, molto spesso in ambito familiare. Tra i casi più recenti quello di Belen, una bimba di 11 anni rimasta incinta dopo il reiterato stupro del patrigno. A quanto emerge dalla denuncia di Amnesty International si tratta di una bambina che viveva con la nonna e ogni fine settimana andava in visita dalla mamma. Qui il compagno materno in più occasioni ha abusato di lei con la conseguenza, oltre del dramma psicologico che graverà per sempre sulla bambina, anche di una gravidanza quanto mai pericolosa vista la giovanissima età della piccola. Ma in Cile, dai tempi del dittatore Pinochet, l’aborto è un reato in qualsiasi caso e senza alcuna deroga. Nonostante il presidente Sebastian Pinera assicuri che “il ministro della Sanità si occuperà personalmente della salute di Belèn” fornendole tutta l’assistenza necessaria, alla bambina non viene data la possibilità di abortire. Addirittura la stessa è apparsa sulla televisione di Stato assicurando di voler tenere il neonato e “che sarà come avere una bambola tra le braccia”.