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Chi sarà il 46mo Presidente degli stati Uniti d’America?

Mai dimenticare che il Presidente degli Stati Uniti d’America è tale dopo il giuramento ed il discorso d’insediamento.
di Paolo Buralli Manfredi
Difficile comprendere il sistema elettorale americano in tutte le sue sottigliezze, certo è che il Presidente della Nazione più potente del mondo è tale solo dopo il giuramento ed il discorso di insediamento, e questo ce lo hanno insegnato le elezioni americane del 2000 quando Al Gore fu costretto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America a lasciare la vittoria a George W Bush.
Quasi tutti i media mondiali da una settimana hanno decretato che Biden è il nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, tutti però dimenticano che se le posizioni non cambieranno non sarà il voto degli elettori a decretare chi sarà il futuro Presidente, ma bensì la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America che si dovrebbe esprimere entro il 12 Dicembre se lo scontro tra i legali delle due parti non dovesse trovare un accordo.
E a guardare le dichiarazioni che girano sui vari organi d’informazione, ne è venuta a galla una dove i Democratici hanno chiesto che il Giudice della Corte Suprema Clarence Thomas si astenga da un eventuale voto, e lo hanno chiesto perché il Giudice si scontrò in tribunale proprio con Joe Biden; nel 1991 Joe Biden lo diffamò cercando con quella diffamazione di rovinare la carriera del Giudice, infamia che non ebbe nessuna conseguenza perché il Giudice era innocente.
Purtroppo per Joe Biden però, Thomas Clarence non è l’unico problema visto che ha avuto contrasti anche con altri membri della Corte in passato, e va ricordato che la Corte è a maggioranza Repubblicana e la terza nomina, il Giudice Barret è stata fatta proprio da Donald Trump; per questo la richiesta dei Democratici è da prendersi con la massima considerazione, perché se hanno avanzato questa richiesta è possibile supporre che la strada che si sta prendendo sarà proprio il ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America per decretare il vincitore.
Detto questo non bisognerebbe neanche stupirsi se la riconta dei voti, che si sta svolgendo da giorni in Stati chiave per la vittoria, passasse da una maggioranza per Biden a Trump; il motivo è semplice da comprendere; se veramente fossero stati organizzati da parte dei Democratici dei brogli e la Corte Suprema acquisisse prove certe di quei brogli molti Democratici, in primis Joe Biden, finirebbero in carcere per molto tempo quindi, meglio risistemare le cose sul campo di battaglia, cioè, sistemare la riconta dei voti.
Chiudendo va fatta anche una riflessione su due importanti affermazioni che si sono susseguite una dopo l’altra ed a breve distanza tra loro, che sono le affermazioni di Vladimir Putin e Xi Jjinping che, nella sostanza, hanno detto che si congratuleranno col nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America quando tutte le dispute legali saranno terminate e quando il nuovo Presidente presterà giuramento.
E visto che in quanto a lungimiranza ed a capacità politico-strategica di questi due signori, che possiamo tranquillamente definire primi al mondo in materia visione politica internazionale, direi che è probabile che chi ha cantato vittoria, forse, l’abbia cantata troppo presto e noi comuni mortali, non possiamo fare altro che sederci e guardare lo spettacolo ricordando che, comunque vadano le cose gli Stati Uniti d’America rimarranno sempre la più grande Democrazia del mondo.