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Cena del lunedì nel Circolo Italiano di Buenos Aires. Alexia Rattazzi ha parlato di autismo, solidarietà ed amore- Monday Dinner at Buenos Aires’ Italian Club. Alexia Rattazzi spoke about autism, solidarity and love

Cena del lunedì nel Circolo Italiano di Buenos Aires. Alexia Rattazzi ha parlato di autismo, solidarietà ed amore
di Edda Cinarelli
Lei è Alexia Rattazzi, psichiatra specializzata in autismo e fondatrice del Programa Argentino para Niños, Adolescentes y Adultos con Condiciones de Espectro Autista (PANAACEA) ed anche se è una vera eminenza in materia le piace essere chiamata semplicemente Alexia.
Di lei colpiscono oltre alla preparazione, la dolcezza e l’atteggiamento, direi in modo sorriso, come se volesse con la sua affabilità e semplicità rendere comprensibili gli argomenti che espone.
Così, dolcemente, sulla scia di Papa Francesco e di Oesterheld (autore di L’Eternauta), tra l’esposizione di concetti scientifici semplificati perché fossero comprensibili, durante la Cena del lunedì, del 12 maggio, intitolata Parliamo di autismo, ha insistito su idee costitutive dell’antropologia e delle scienze sociali come Nessuno si salva solo e la salvezza è collettiva, che ora suonano nuove e rivoluzionarie tanto da sorprendere.
Nella materia specifica lo sono poiché le situazioni neurologiche diverse fino a poco tempo fa costituivano un tabù. Ha detto sempre con fare molto dolce: “La vita non dev’essere uno studio medico, la famiglia dev’essere di supporto ma lo deve essere tutta la società; bisogna rendere visibili queste situazioni in modo che tutti possano contribuire a integrare le persone in condizioni neurologiche diverse. Il coinvolgimento sociale è determinante ed una persona autistica ha bisogno di rispetto e accettazione e siamo tutti responsabili di quello che ci succede intorno”.
Ha così spiegato che il vecchio paradigma medico e sociale considerava l’autismo come una patologia ma quello nuovo si basa sull’inclusione e l’accettazione.
Ora non si parla di disturbo autistico ma di condizione autistica, perché le parole pesano, mettono etichette, e disturbo rimanda automaticamente a un problema da risolvere, a persone diverse, mentre gli autistici hanno bisogno principalmente di essere accettati.
Ha poi ricordato alcune caratteristiche dello spettro autistico come: la difficoltà nella comunicazione, un interesse totale per alcune tematiche speciali, spesso una memoria eccellente per ricordare date, nomi; resistenza ai cambiamenti soprattutto se sono improvvisi; eccesso di sensibilità a alcuni stimoli acustici, visivi, tattili e proprio per la sensibilità al rumore sarebbe meglio applaudire con l’applauso sordo o visivo che consiste nell’alzare le mani ed agitarle.
Si tratta quindi di un ventaglio molto largo di condizioni, tanto ampio com’è quello che comprende tutti gli esseri umani, di cui gli autistici sono parte.
Un altro punto chiarito da Alexia è se si è (essere) autistici o se si ha (avere) l’autismo, ha specificato che si è e che l’autismo non è come uno zaino da portare sulle spalle, si tratta di una condizione.
Ha poi sorpreso i presenti dicendo che “secondo studi condotti in USA, tra 31 persone almeno una è autistica e non lo sa”. La sua è una posizione basata sull’accettazione e l’amore.
Quasi una settimana dopo, nel Tedeum del 25 maggio, Dia de la Patria, il Giorno della Patria, nella cattedrale della città di Buenos Aires Mons. Jorge Garcìa Cuerva, durante la sua omelia, ha ripetuto le stesse idee di Alexia.
Riferendosi all’attuale situazione sociopolitica argentina, con il Presidente Javier Milei seduto su una poltrona davanti all’altare molto vicino a lui, in chiaro riferimento alla tormenta reazionaria in corso, Mons. Garcìa Cuerva ha affermato che nel paese c’è necessità di curare le ferite, di superazione dei conflitti e non di provocazioni e di violenza verbale.
Tornando alla cena del 12 maggio, oltre ad Alexia Rattazzi c’era un’altra ospite speciale, l’attrice Ana Fontan, interprete protagonista del film “El pozo”, uscito nel 2012, in cui ha interpretato il ruolo di Pilar una giovane autistica.
Una pellicola forte, sconvolgente per la durezza dell’argomento trattato, descrive infatti le difficili situazioni che deve affrontare una famiglia con una figlia autistica e con problemi cognitivi.
Il film è stato il primo in Argentina a affrontare questo argomento. E’ stato prodotto dall’Instituto Nacional de Cine y Artes Audiovisuales (INCAA), da San Luis Cine e da Aporía Producciones S.A., con la regia di Rodolfo Carnevale.
Anche in questo caso si nota l’importanza dei finanziamenti pubblici per la promozione della cultura. L’attrice ha insistito sul ruolo educativo del cinema visto come un ponte per far conoscere alla società gli argomenti che altrimenti ignorerebbe e la induce ad accettarli.
Presenti oltre al presidente del Circolo Italiano, Giorgio Alliata di Montereale, Francisco Tosi, presidente della Cena del lunedì; molti consiglieri e soci del Circolo Italiano.
La cena è stata preceduta dalla visione del film.
In questo modo il Circolo italiano di Buenos Aires ha commemorato La giornata mondiale di consapevolezza sull’Autismo, 2 aprile.
Monday Dinner at Buenos Aires’ Italian Club. Alexia Rattazzi spoke about autism, solidarity and love
by Edda Cinarelli
She is Alexia Rattazzi, a psychiatrist specializing in autism and the founder of the Programa Argentino para Niños, Adolescentes y Adultos con Condiciones de Espectro Autista (PANAACEA, Argentine Programme for Children, Adolescents and Adults with Autism Spectrum Conditions), and although she is a real eminence in the field, she likes to be called simply Alexia.
I would say that what is striking about her, in addition the training, is her gentleness and attitude, I would say in a smiling way, as if, with her friendliness and simplicity, she wanted to make the arguments she presents understandable.
So, gently, in the wake of Pope Francis and Oesterheld (author of El Eternauta) in between expounding scientific concepts simplified so that they are understandable, during the Monday Dinner of May 12 May entitled “Let us talk about autism”, she insisted on constituent ideas of anthropology and the social sciences such as “Noone is saved alone”, and “Salvation is collective” which now sound so new and revolutionary enough to surprise us.
In the specific matter, they are, because, until recently, different neurological situations, constituted a taboo.
She said, always in her very soft way, “Life does not have to be a doctor’s office, the family has to be supportive, and all of society must be supportive. These situations must be made visible in a way that everybody can help to integrate people with different neurological conditions. Social involvement is crucial, and an autistic person needs respect and acceptance, and we are all responsible for what happens around us”
She thus explained that the old medical and social paradigm viewed autism as a pathology, but the new one is based on inclusion and acceptance.
Now we do not speak about an autistic disorder but about an autistic condition because words have weight, they put labels and disorder automatically refers to a problem to be resolved, to different people, while autistic people mainly need to be accepted.
She then mentioned some characteristics of the autistic spectrum such as: the difficulty in communicating, a total interest in some special topics, often an excellent memory for remembering dates and names, resistance to changes, especially if they are sudden, oversensitivity to some acoustic, visual and tactile stimuli, and precisely because of the sensibility to noise, it would be better to applaud with deaf or visual clap that consists of raising hands and waving them.
This therefore involves a very broad range of conditions, as broad as that which encompasses all human beings, of which autistic people are a part.
Another point explained by Alexia is whether someone is (being) autistic or has (having) autism, she specified that “one is” and that autism is not like a backpack to be carried on one’s shoulders, it is a condition.
She then surprised those present by saying that “according to studies conducted in the USA, amongst 31 people, at least one is autistic and does not know it”. Hers is a position based on acceptance and love.
Almost a week later, at the Te Deum for the Dia de la Patria (Day of the Motherland, Argentina’s national holiday) on May 25 in the Cathedral of Buenos Aires, Mons. Jorge Garcìa Cuerva repeated the same ideas as Alexia during his homily.
Referring to the current socio-political situation in Argentina, with President Javier Milei sitting in an armchair very close to him, in clear reference to the ongoing reactionary storm, Mons. Garcìa Cuerva said that the country needs to heal its wounds, to overcome conflicts and not for provocations and verbal violence.
Going back to the dinner of May 12, in addition to Alexia Rattazzi, there was another special guest, actress Ana Fontan, who starred in the 2012 film “El Pozo” (The Quarry), in which she played the role of Pilar, a young autistic woman. It is a strong film that is shocking due to the harshness of its subject matter, and it in fact describes the difficult situations that a family with an autistic daughter with cognitive problems has to face.
The film was the first in Argentina to deal with this topic. It was produced by the Instituto Nacional de Cine y Artes Audiovisuales (INCAA, National Institute of the Cinema and Audiovisual Arts), by San Luis Cine and Aporía Producciones S.A., and directed by Rodolfo Carnevale.
Even in this case, we note the importance of public financing for the promotion of culture. The actress spoke on the educational role of cinema seen as a bridge to acquaint society with topics that it would otherwise ignore and induce them accept them.
In addition to Giorgio Alliata di Montereale the Presidente of the Circolo Italiano (Italian Club), also present were, Francisco Tosi, Chairman of the Monday Dinner, many councillors, and members of the Circolo Italiano.
The dinner was preceded by a screening of the film.
In this way the Circolo Italiano of Buenos Aires commemorated the World Autism Awareness Day on April 2.