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Arte & Cultura

Musica, al via il JAZZIT FEST

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Il 26 – 27 – 28 giugno 2015 a Collescipoli (Terni) , l’evento che realizza inclusione sociale con la musica, ospitando artisti, volontari e addetti ai lavori all’interno di abitazioni private, chiostri, palazzi storici, piazze e chiese

Terni, 23 giugno – Il Jazzit Fest nasce nel 2013 per iniziativa di due piattaforme editoriali, Jazzit e Il Turismo Culturale, con l’ambizione di dimostrare che senza alcun costo per i contribuenti e attraverso una scala di valori etici si possa creare un festival destinato a riconvertire un territorio – nello specifico quello di Terni – da un’industria “pesante” a un’industria “leggera”: quella del sapere, della sostenibilità ambientale, della cultura, del gusto, dell’arte, delle start-up creative, del turismo, del patrimonio delle tradizioni enogastronomiche, del paesaggio, dell’etica e della cittadinanza attiva. Il Jazzit Fest viene promosso all’interno delle mura di un piccolo borgo medievale umbro di Collescipoli (TR) abitato da trecento persone. Fin dalla sua prima edizione si è dotato di una “Carta dei Valori” e di un “Codice Etico” ed è diventato un territorio di sperimentazione culturale, artistica, sociale, organizzativa ed economica tanto da meritare una good practice europea dal titolo ‘Culture Shapes The Smart City’ e il patrocinio onorario UNESCO. Il Jazzit Fest ha un modello di produzione costruito attorno a una “Carta dei Valori” e un “Codice Etico” composti da dieci punti:

zero contributi pubblici | sostenibilità ambientale | direzione artistica ‘open source’, a sorgente aperta | residenze creative | sharing economy (o economia collaborativa) | inclusione sociale | turismo culturale | volontariato attivo | azionariato diffuso | mobilità alternativa.

Collescipoli per l’occasione fa inclusione sociale con la musica, ospitando artisti, volontari e addetti ai lavori all’interno di abitazioni private, chiostri, palazzi storici, piazze e chiese; e la Pro Loco di Collescipoli accoglie gli ospiti, eroga il servizio ristoro ed è protagonista di un vero e proprio storytelling sociale. Il Jazzit Fest nasce come occasione di incontro e confronto tra musicisti jazz, addetti ai lavori, la redazione e i lettori di Jazzit; è quindi un momento di aggregazione e di ‘io collettivo’ per superare la frammentazione della comunità jazzistica nazionale, che spesso non riesce a comunicare e fare rete; è inoltre un expo e un meeting pensato per stare assieme, conoscersi, scambiarsi informazioni utili, creare occasioni di tipo commerciale e aggiornarsi sulle nuove forme del music business attraverso l’incontro con ospiti internazionali, così da guardare al futuro con rinnovata fiducia e curiosità  Il Jazzit Fest ha un programma che nasce ‘open source’, a sorgente aperta, per iniziativa diretta della comunità artistica e degli addetti ai lavori, per aggiornare l’idea stessa di direzione artistica [spesso concentrata sul coinvolgimento delle personalità artistiche più popolari] e per stimolare curiosità verso la scena jazzistica nazionale meno conosciuta ma altrettanto significativa, importante e ricca di idee – La partecipazione dei musicisti, volontaria e spontanea, non è finalizzata alla performance live (peraltro di trenta minuti più bis e senza biglietto d’ingresso) ma è alimentata dal desiderio di vivere una ‘Residenza Creativa’. Non ci sono cachet, non c’è competizione e il concerto non è il momento centrale dell’evento: ciascun musicista sarà ospitato per tre giorni nelle case del borgo e ciascuno di loro potrà scrivere, arrangiare, produrre, provare, suonare e registrare musica con altri colleghi contando sull’ospitalità offerta da Jazzit e sull’accoglienza dei cittadini di Collescipoli, che apriranno le loro abitazioni per allestire sale prove, studi di registrazione, palchi ma anche ambienti creativi in cui dar vita a photoshooting, videoclip e conferenze. E tutto ciò che viene generato – musica, fotografie, video, testi – diventa di pubblico dominio o viene concesso dall’autore alla Jazzit Records e alla Jazzit Tv per scopi non commerciali – La partecipazione di addetti ai lavori, service, intellettuali e volontari si alimenta dei princìpi della sharing economy, o economia collaborativa: ciò significa mettere a disposizione degli altri partecipanti, colleghi e non, beni e servizi, tempo e solidarietà.

LA CARTA DEI VALORI E IL CODICE ETICO Il Jazzit Fest è il primo evento al mondo a dotarsi di una “Carta dei Valori” e di un “Codice Etico”, un modello operativo e gestionale che indirizza l’azione di tutti gli attori protagonisti del festival: Jazzit, i musicisti, gli operatori del settore, gli sponsor, i volontari, i service, le strutture ricettive e turistiche del territorio, i produttori enogastronomici, la comunità di riferimento e il pubblico. Grazie a questi valori abbiamo meritato il patrocinio onorario UNESCO e una good practice europea dal titolo ‘Culture Shapes The Smart City‘.

ESSERE UN “FESTIVAL A IMPRONTA ZERO Il Jazzit Fest è un esperimento artistico, in quanto nasce per favorire un incontro e confronto tra la comunità jazzistica italiana; ed è un esperimento sociale, in quanto organizzato tra le mura di un piccolo borgo medievale umbro abitato da trecento persone, Collescipoli, che fa inclusione sociale attraverso la musica. Fin dalla sua prima edizione, promossa nel 2013, questo nostro evento si caratterizza per la sua prassi organizzativa basata su una Carta dei Valori” e “Codice Etico” in cui sono esposti i nostri dieci punti cardinali

LA BANCA DI SVILUPPO CULTURALE Il Jazzit Fest non gode, per scelta, di contributi pubblici ma si finanzia attraverso donazioni, sponsorizzazioni private, ristoro, vendita di merchandising e un crowdfunding costruito con una nuova logica in sharing economy: la Banca di Sviluppo Culturale. Tutti coloro che donano anche un solo euro diventano ‘correntista’ di una banca ideale e riceveranno un assegno fac-simile. Attraverso questo assegno ciascun donatore avrà finanziato il Jazzit Fest (70% del ricavo), la Pro Loco Collescipoli (10% del ricavo), l’Associazione Musicisti Italiani di Jazz (10% del ricavo) e una start-up creativa che nascerà a Terni (10% del ricavo). Vogliamo dimostrare che in Italia c’è un pezzo di società civile che considera rilevante l’investimento in cultura. Passaparola!

 IL PROGRAMMA

In virtù della sua vastità consigliamo di consultarlo online all’indirizzo www.jazzit.it – concerti [66] – picnic musicali [1] – residenze creative [48] – mostre d’arte e fotografia [9] – laboratori di musica per l’infanzia [3] – aree ristoro ufficiali [7] – conferenze e lectio magistralis [9]

 IDENTITÀ

1. Si tratta di un evento prodotto dalla Vanni Editore srl attraverso le sue due piattaforme editoriali, JAZZIT e Il Turismo Culturale, senza far fronte a contributi pubblici e a ricavi dalla bigliettazione: ci sosteniamo esclusivamente tramite donazioni e crowdfunding ricavati dalla ‘Banca di Sviluppo Culturale; dalle vendita merchandising, dai servizi ristoro e dalle sponsorizzazioni

2. È il più grande meeting di settore mai realizzato prima in Italia e nasce per favorire un incontro tra musicisti, direttori artistici, produttori discografici, manager, promoter, fotografi e blogger così da mettere in moto un meccanismo virtuoso di reti commerciali e di aggiornamento professionale

3. I musicisti che partecipano lo fanno per promuovere la propria musica e – secondo la logica della sharing economy [o economia collaborativa] – per vivere e condividere un’esperienza creativa; per scrivere, provare, registrare e produrre nuova musica a fianco di colleghi invitati per l’occasione o trovati in loco; per incontrare addetti ai lavori, aggiornarsi con workshop e conferenze; per ascoltare e per mettersi a disposizione di altri colleghi

4. Gli addetti ai lavori che partecipano, secondo la logica della sharing economy [o economia collaborativa], lo fanno per promuovere e valorizzare la propria attività condividendo con chi partecipa, nell’arco dei tre giorni, beni e servizi; per mettere in scena la propria qualità professionale, fare showcase, dimostrare il proprio talento e l’attività della propria azienda

5. Il Jazzit Fest ha un programma open source, generato direttamente da musicisti e addetti ai lavori. Nessuno è invitato e tutti possono partecipare: Jazzit si occuperà della selezione degli interlocutori per garantire la massima qualità e professionalità

6. Abbiamo lanciato il paradigma “ZIF Zero Impact Festival”: per produrre eventi secondo logiche sostenibili ovvero senza contributi pubblici, senza impatto ambientale, facendo leva sui princìpi della sharing economy, del coworking, della mobilità alternativa e dell’inclusione sociale

7. Il paese, grazie alla Pro Loco di Collescipoli, accoglierà musicisti e addetti ai lavori nelle proprie case, mettendo a disposizione spazi per allestire studi di registrazione, sale prova, aree expo, spazi per video e photoshooting, stazioni radio e lab creativi

8. Il Jazzit Fest fa inclusione sociale con la musica attraverso il sistema delle ‘residenze creative

9. Abbiamo il patrocinio UNESCO, la buona pratica #laculturachevince e la Good Practice “Jazzit Fest: culture shapes the smart city”.

10. Nell’arco di tre giorni [26-27-28/06/2015] si attendono 450 musicisti, 200 operatori del settore, 250 volontari, 60 standisti, 6 scuole di musica e 10.000 presenze

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