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Calabria in testa a classifica nazionale per lavoro ‘in nero’

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no-al-lavoro-nero-foggia-2006-300x191In sud Italia record del lavoro sommerso: il 18% del totale nazionale è in Calabria

Roma, 29 luglio – Tre milioni di persone in Italia svolgono lavoro in nero. Lo evidenzia un’analisi di Cgia  Mestre che riferisce che le regioni del sud sono le più colpite da questa piaga che sottrae alle casse dello Stato 43,7 miliardi di euro di gettito. Si tratta di persone che spesso svolgono un secondo lavoro per integrare lo stipendio del primo non sufficiente ad arrivare a fine mese, o di lavoratori che hanno perso il posto di lavoro e si trovano costretti ad accettare lavoro sommerso per sopravvivere. La regione con più lavoratori in nero è la Calabria con il 18% sul totale nazionale, segue la Basilicata che con 45.600 unità di lavoro irregolari “produce” un Pil in “nero” che pesa su quello ufficiale per il 14,7%. Terzo il Molise con 27.000 lavoratori irregolari. Un campanello d’allarme secondo Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia,  che va inquadrato nelle giuste dimensioni. Si tratta secondo Bortolussi di “disoccupati o pensionati che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Nel Mezzogiorno possiamo affermare che il sommerso costituisce un vero e proprio ammortizzatore sociale”.

 

 

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