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Arte & Cultura

Calabria, i Vattienti di Nocera Terinese patrimonio dell’umanità

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6053-00Assessore alla Cultura  Mario Caligiuri: dopo la ‘Varia’ di Palmi anche la tradizione medioevale dei flagellanti in lista per il riconoscimento Unesco

Roma, 19 aprile – “I “Vattienti” di Nocera Terinese e’ candidata a diventare patrimonio mondiale dell’umanità”. E’ quanto ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri partecipando questa mattina alla secolare cerimonia che si svolge nel comune calabrese in occasione dei Riti del Sabato Santo, richiamando le tradizioni medioevali dei flagellanti. La Regione Calabria, di concerto con il Ministero dei Beni Culturali, ha avviato le pratiche nel 2013 per inserire il rito dei “Vattienti” di Nocera Terinese nel Registro delle buone pratiche delle “Passioni di Cristo in Europa”. La candidatura verrà formalizzata nel 2015, una volta ultimate le necessarie procedure istruttorie. Nel 1962 questa usanza celebrata nel comune calabrese ebbe un rilievo internazionale attraverso il film di Gualtiero Jacopetti “Mondo cane” che riportava consuetudini e costumi insoliti di tutto il mondo. Sono oltre 90 complessivamente i flagellanti, un numero crescente e composto prevalentemente da giovani, che percorreranno le vie cittadine fino a stasera, davanti a migliaia di persone provenienti da tutta l’Italia e quest’anno anche dalla Francia. La processione della Madonna Addolorata, guidata da don Sergio Gigliotti, si e’ avviata questa mattina alle 8.30 e proseguirà fino alle 17 per rientrare nella Chiesa della Santissima Annunziata. Come si ricorderà, la Calabria ha ottenuto il primo riconoscimento come patrimonio culturale dell’umanità da parte dell’Unesco lo scorso dicembre con la processione della “Varia” di Palmi nell’ambito della Rete italiana delle macchine a spalla. Un riconoscimento di alto valore in quanto e’ stato individuato per la prima volta un bene seriale e immateriale.
Altre candidature per l’Unesco sulle quali la Regione Calabria sta lavorando sono la Sila, il Codex Purpureus Rossanensis, il Codice Romano Carratelli, le minoranze linguistiche calabresi e l’abete bianco di Alessandria del Carretto.

 

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