Italia
Boom di matrimoni: Gino Signore (direttore creativo di Maison Signore): “I dati dell’Istat rappresentano come l’economia del matrimonio sia in crescita

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Gino Signore: Il matrimonio, secondo il nostro osservatorio, continua ad essere una tappa fondamentale in aree del paese come il Sud Italia dove le famiglie spendono decine di migliaia di euro per la festa”

“I dati dell’Istat- dichiara Gino Signore il direttore creativo di Maison Signore (www.maisonsignore.it) in occasione della presentazione dei dati per il periodo 2008-2014 sui matrimoni in Italia- rappresentano come l’economia del matrimonio sia in crescita. Il matrimonio, secondo il nostro osservatorio, continua ad essere una tappa fondamentale in aree del paese come il Sud Italia dove le famiglie spendono decine di migliaia di euro per la festa”.
A far eco ai dati dell’Istat i risultati del sondaggio approntato dall’Osservatorio sul Wedding di Maison Signore su un campione di più di 8 mila future spose italiane intervistate nell’ultimo mese.
Dai risultati emerge che data, chiesa, testimoni ed invitati vengono scelti, da più del 77 per cento delle future spose, in questo periodo, complice forse qualche ora libera in più per riflettere, mentre la scelta dei fornitori, da ponderare anch’essa accuratamente, slitta all’autunno quando le fiere di settore offrono una larga panoramica del pianeta wedding tutto da esplorare.
Secondo i risultati del sondaggio, il 55 per cento delle future spose ha un’età compresa tra i 25 e i 33 anni, il 64 per cento sceglierà la chiesa per la celebrazione delle nozze ed il 59 per cento prevede (o almeno spera) di spendere tra i 37 ed i 48 mila euro per l’intero matrimonio.
Future spose di Nord, Centro e Sud concordano sulla scelta di una bella villa come location per i festeggiamenti (più del 50 per cento) che supera di gran lunga le sale di hotel e ristoranti. La media degli invitati per il 65 per cento del campione oscilla tra gli 85 ed i 135.
Solo il 22 per cento delle future spose pensa poi di affidarsi ad un Wedding Planner e, analizzando le risposte, questo venti per cento coincide con coloro che immaginano di superare i 45 mila euro di spesa per le nozze.
Il 62 per cento delle future spose non è disposto a risparmiare sull’abito e il 53 per cento sul ricevimento mentre il 59 per cento si dichiara disponibile a risparmiare sulle bomboniere o ffar bomboniere solidali, il 60 per cento sul viaggio di nozze, il 65 per cento sull’auto ed più del 75 per cento sulla musica durante il ricevimento, sulle partecipazioni ed il servizio fotografico.
Dai risultati emerge che data, chiesa, testimoni ed invitati vengono scelti, da più del 77 per cento delle future spose, in questo periodo, complice forse qualche ora libera in più per riflettere, mentre la scelta dei fornitori, da ponderare anch’essa accuratamente, slitta all’autunno quando le fiere di settore offrono una larga panoramica del pianeta wedding tutto da esplorare.
Secondo i risultati del sondaggio, il 55 per cento delle future spose ha un’età compresa tra i 25 e i 33 anni, il 64 per cento sceglierà la chiesa per la celebrazione delle nozze ed il 59 per cento prevede (o almeno spera) di spendere tra i 37 ed i 48 mila euro per l’intero matrimonio.
Future spose di Nord, Centro e Sud concordano sulla scelta di una bella villa come location per i festeggiamenti (più del 50 per cento) che supera di gran lunga le sale di hotel e ristoranti. La media degli invitati per il 65 per cento del campione oscilla tra gli 85 ed i 135.
Solo il 22 per cento delle future spose pensa poi di affidarsi ad un Wedding Planner e, analizzando le risposte, questo venti per cento coincide con coloro che immaginano di superare i 45 mila euro di spesa per le nozze.
Il 62 per cento delle future spose non è disposto a risparmiare sull’abito e il 53 per cento sul ricevimento mentre il 59 per cento si dichiara disponibile a risparmiare sulle bomboniere o ffar bomboniere solidali, il 60 per cento sul viaggio di nozze, il 65 per cento sull’auto ed più del 75 per cento sulla musica durante il ricevimento, sulle partecipazioni ed il servizio fotografico.
“I dati che emergono dal sondaggio – Gino Signore- rappresentano chiaramente come sono cambiate le propensioni di spesa delle future spose. Si cerca di spendere meglio su quegli ingredienti che rendono unico un matrimonio come l’abito da sposa ed il ricevimento e si punta a risparmiare su quei servizi che possono incidere marginalmente nella riuscita dell’evento.”