Arte & Cultura
Barbara Fabbroni presenta “L’amore, forse”
Giovedì 3 dicembre alle dalle 18.30 alle 20.30, Piazza Gae Aulenti, Milano
Milano, 17 novembre – Trama: L’Amore, forse racconta la storia di Charlotte che cerca di riprendere in mano la propria vita dopo aver scoperto il tradimento del suo grande amore, il parigino Jean Luc. Già tradita in passato da altri due amatissimi fidanzati (Andrea e Bernardo), resta delusa ancora una volta e decide di lasciare tutto, cambiare città e ricominciare da capo. Si trasferisce a Parigi e, continuando a lavorare nel settore della moda, inizia anche a frequentare lo studio della psicologa Sophie, che le chiede di scrivere un diario, ripercorrendo la sua storia con l’amato Jean Luc. Da qui parte il racconto dell’amore passato, in un flash-back piuttosto lungo che accompagnerà il lettore fino alla fine del romanzo, quando Charlotte deciderà, nonostante il tempo trascorso, di dare un’altra chance a questo forte sentimento e di perdonare il tradimento del fidanzato.
2 Stile e leggibilità L’Amore, forse è un romanzo femminile, scritto in prima persona dalla protagonista Charlotte. È una sorta di diario privato introspettivo, come un flusso di coscienza. Lo stile tende all’eleganza e alla ricercatezza. Il linguaggio scelto dall’autrice è poetico ed evocativo, ricco di figure retoriche, metafore, allitterazioni, ossimori e giochi di parole. È un testo intimistico e introspettivo, il linguaggio ha un’intensità emotiva immediata e densa di emozione.
Punti di forza del romanzo: Punti di forza sono sicuramente la trama e il taglio psicologico che l’autrice ha dato all’opera. È interessante vedere come Charlotte è riuscita a uscire dal suo dolore e a ricominciare a vivere a pieno la propria vita, senza paura di amare e di soffrire. Molto buone le ambientazioni: Roma, Parigi, la Toscana e Capri vengono dipinte con maestria dall’autrice, rendendo spesso magiche le atmosfere del romanzo. Apprezzabile anche l’onestà e la consapevolezza con cui l’autrice riesce a mettere a nudo nero su bianco le proprie debolezze e le più intime confessioni. Trattandosi fondamentalmente di un diario, il libro ne ha sia la struttura sia vantaggi, colloca la narrazione nei due diversi tempi: quello presente della scrittura e quello passato del racconto dell’amore vissuto. Charlotte è una persona normale, si paragona a Carrie della serie tv “Sex and the City”, a Miranda de “Il Diavolo veste Prada” e persino a Bridget Jones, desiderando delle Manolo Blahnik o un gioiello Tiffany, senza cercare l’originalità a tutti i costi, ma muovendosi in una taglia 44 con un leggero imbarazzo che, come un velo, copre l’orgoglio sottostante. Il risultato è una Bridget Jones con una profonda forza interiore, e il bisogno di dare un senso vero al suo amore per Jean Luc. È interessante l’esplorazione che l’autrice fa da un punto di vista più ravvicinato, con uno sguardo quasi professionale, del problema che Charlotte vive. In fondo, chi non ha sofferto per amore? Come si esce dalla sofferenza? Cosa aiuta davvero? Come viene elaborata una delusione amorosa, che in alcuni casi può essere considerata alla stregua di un lutto? È davvero possibile confrontarci con l’esperienza traumatica del tradimento, con l’offesa subita e il dolore inflitto dalla persona amata? Si può davvero perdonare? Se sì, come? Questa è la strada che l’autrice ha percorso: ha raccontato la storia di Charlotte e ha fornito un esempio positivo della sua esperienza, tenendo ben presente quest’obiettivo durante tutta la scrittura e trasformando il diario di Charlotte in un romanzo che nasconde un conforto “qualificato” per i lettori.
Target di riferimento: L’Amore, forse è un romanzo rosa e introspettivo, destinato a un pubblico femminile. Potrebbe collocarsi tra le lettrici de Il Diavolo Veste Prada di Lauren Weisberger e Il diario di Bridget Jones di Helen Fielding. Sul tema del tradimento, degli amori infelici è stato già scritto molto e per emergere tra le tante proposte, occorrerebbe inserire un elemento originale e diverso cosa che l?amore, forse ha in sé con il suo taglio psicologico , affrontando in versione narrativa il tema del perdono, tanto da rendere il testo corposo e profondo.