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Politica

Audizione dell’Avv. Ezio Bonanni presso la Commissione ‘Uranio Impoverito’ della Camera dei Deputati.

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Camera dei Deputati, Commissione Parlamentare d’Inchiesta ‘Uranio Impoverito’: audizione dell’Avv. Ezio Bonanni.

Nel corso della sua audizione, l’Avv. Ezio Bonanni ha dichiarato di condividere le tesi e le conclusioni cui la Commissione è già giunta, circa la reale ed effettiva entità dell’epidemia di patologie asbesto correlate nelle Forze Armate, e della presenza di plurimi agenti tossico-nocivi e cancerogeni, ivi compresi l’uranio impoverito e programmi vaccinali errati.

Le tesi e le richieste dell’Osservatorio Nazionale Amianto e dell’Avv. Ezio Bonanni:

  • necessità di immediata bonifica di tutto l’amianto ancora presente nelle navi e nelle installazioni a terra della Marina Militare e nelle altre Forze Armate, e nel comparto sicurezza, non potendo essere sufficiente la c.d. politica di ‘minimizzazione del rischio’ (tesi invece sostenuta dalla Marina Militare);
  • necessità di dati epidemiologici completi e inattendibilità di quelli riportati dall’osservatorio Epidemiologico delle Forze Armate, che fa riferimento, per esempio, a 126 casi di mesotelioma invece che ai 570 mesoteliomi pleurici cui vanno aggiunti gli altri casi di mesotelioma e le altre patologie asbesto correlate;
  • necessità di definizione dei procedimenti amministrativi di riconoscimento di vittima del dovere per i militari vittime di patologie asbesto correlate, ovvero di patologie causate da servizio, rispetto alle attuali tempistiche. Inoltre, è stata evidenziata la criticità di rigetto delle richieste per i familiari di coloro che non erano a carico del militare al momento del decesso, e per la mancata erogazione/riconoscimento delle prestazioni per equiparazione, ai fini previdenziali, alle vittime del terrorismo;
  • necessità di controlli sanitari, e dati epidemiologici, che debbono essere estesi a tutti i militari, anche a quelli in congedo, per la diagnosi precoce, e quindi le terapie più efficaci, e al tempo stesso per avere un quadro chiaro dell’incidenza epidemiologica, da cui scaturisce la necessità della bonifica;
  • condivisione delle iniziative proposte / assunte dalla Commissione ‘Uranio Impoverito’ e altri rischi, per la salute del personale militare e civile delle Forze Armate e del comparto sicurezza.

E’ intervenuta anche l’On.le Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione d’Inchiesta ‘Uranio Impoverito’, la quale ha elogiato le attività svolte dall’Osservatorio Nazionale Amianto e dall’Avv. Ezio Bonanni, ponendo specifiche domande, rispetto alle quali, nel rispondere, l’Avv. Ezio Bonanni ha dichiarato ‘il lavoro e le relazioni della Commissione d’Inchiesta sono un primo passo e la base da cui partire per poter ottenere una nuova e più performante legislazione in materia di prevenzione dei rischi sul lavoro per il personale civile e militare delle Forze Armate. E’ necessaria prima di tutto la prevenzione primaria (evitare ogni forma di esposizione ad amianto e ad altri agenti cancerogeni), quella secondaria (diagnosi precoce e terapie e cure per i pazienti/vittime) e quella terziaria, con l’immediato riconoscimento di vittima del dovere con parificazione alle vittime del terrorismo, e con il risarcimento di tutti i danni’.

E’ intervenuta anche la Dott.ssa Mara S., alla quale il Presidente On.le Scanu ha posto delle domande, la quale ha mostrato la divisa del padre, deceduto per mesotelioma, causato dal servizio, nella quale la ASL di Viterbo/Civita Castellana, centro di riferimento amianto per la Regione Lazio, ha rinvenuto, anche a distanza di 30 anni, fibre di amianto, rilasciandone la relativa certificazione ‘Ciò dimostra che c’è un rischio anche per i familiari, e che di questo rischio non vi è consapevolezza ed è per tale ragione che come orfana per la morte prematura di mio padre, che ha svolto servizio di leva nella Marina Militare, chiedo che sia resa giustizia a queste vittime e che si evitino altri lutti e tragedie, rimuovendo l’amianto ancora presente nel naviglio della Marina, e che si sottopongano a sorveglianza sanitaria tutti i marinai, anche quelli in congedo, che sono spesso ignari della loro condizione di rischio’.

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