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Politica

Assemblea del PD: Maurizio Martina eletto segretario in un clima di polemiche

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Renzi attacca Gentiloni e Cuperlo. Zingaretti si candida alla segreteria e critica Renzi. «Non si predispone mai all’ascolto»

di Vito Nicola Lacerenza

Maurizio Martina sarà il segretario del Partito democratico fino al 24 febbraio, data in cui è atteso il prossimo congresso per la rielezione del prossimo segretario. È quanto deciso nell’ultima assemblea del PD, tenutasi nell’Hotel Ergife, dove il segretario uscente Matteo Renzi ha aperto il dibattito con un intervento durato circa un’ora. Nel suo discorso Renzi si è assunto “tutta la responsabilità” della sconfitta alle ultime elezioni nazionali,  scaricando la colpa della  debacle anche a due suoi colleghi di partito: l’ex premier Paolo Gentiloni e il deputato Giovanni Cuperlo, rappresentante della “minoranza del PD”. Il primo è colpevole, secondo Renzi, di aver mantenuto un atteggiamento di “algida sobrietà” quando era primo ministro, lasciando che Lega e Cinquestelle facessero “sognare il popolo” con le loro promesse elettorali. A Cuperlo invece Renzi ha rimproverato di aver creato “dissidi interni” al PD col solo obiettivo di danneggiare lui e il suo “establishment”. Un’accusa subito respinta da Cuperlo che ha attribuito il fallimento di Renzi alla sua lontananza dal “mondo” che sperava di “rappresentare”.

«L’establischment non è quello che per forza o necessità si trova al governo- ha detto Cuperlo- L’establishment nasce quando chi è al governo spezza il rapporto col mondo di riferimento che si candida a rappresentare». Ad accusare Renzi di aver perso il contattocon la base e col partito è stato anche il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, “dispiaciuto” per come il segretario uscente “non si predisponga mai all’ascolto degli altri” e per come tale pecca costituisca per lui un “grandissimo limite”. E’ per colpa di tale limite che, secondo l’economista del PD Francesco Boccia, nelle assemblee del Partito Democratico “non ci sono più personalità come Romano Prodi, Enrico Letta, Filippo Civati, Pier Luigi Bersani, Guglielmo Epifani e Walter Veltroni”, ovvero “persone che sono state segretari o vice segretari o candidati alla segreteria del partito e da cui milioni di elettori traevano un insegnamento”. I contrasti emersi tra  Renzi e i vari esponenti del PD preannunciano una fase congressuale intensa e che vedrà i candidati alla segreteria impegnati in un’aspra lotta per la conquista della leadership del PD. Per il momento ad aver annunciato la  candidatura sono stati sono stati Zingaretti e Cuperlo, mentre dalla corrente renziana i nomi che arrivano per la corsa alla segreteria sono molti. Tra i più probabili  figurano quello dell’ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio e dello stesso Matteo Renzi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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