Attualità
Assassinato sindaco polacco davanti ai suoi sostenitori

Si chiamava Pawel Adamowicz era molto noto e amato in Polonia. Difendeva gli omosessuali e gli ebrei dal razzismo crescente del suo Paese, governato da un partito di estrema destra.
Di Vito Nicola Lacerenza
Domenica scorsa, il sindaco della città polacca di Danzica Pawel Adamowicz è stato ucciso di fronte a centinaia di suoi sostenitori da un 27enne pluripregiudicato, che gli ha inferto diverse coltellate al cuore. Il primo cittadino ansimava ancora, quando l’assassino, delirante, urlava alla folla le “ragioni politiche” del suo orrendo crimine. Pawel Adamowicz era appartenente al partito di centro “Piattaforma Civica”, l’ex partito di governo che, secondo l’omicida, lo avrebbe fatto arrestare ingiustamente. In realtà, il criminale è da tempo noto alle forze dell’ordine per aver rapinato una banca e assaltato una stazione di polizia, reato per cui è rimasto in carcere fino a un anno fa. Terminato il suo racconto, il 27enne è stato immobilizzato e arrestato dalla polizia mentre Adamowicz è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove si è spento. A stupire la polizia è il fatto che il malvivente si sia servito di un pass riservato ai giornalisti per eludere i controlli di sicurezza. Ora però resta da chiarire come l’omicida sia entrato in possesso di quel lasciapassare. Mentre le indagini proseguono, la Polonia si chiude nel dolore, aggravato dall’inaudita violenza con cui il delitto si è consumato. La tragedia è avvenuta mentre il primo cittadino stava tenendo un discorso durante una serata di beneficenza.
Per l’occasione è stato allestito un palco, da cui Adamowicz spiegava ai suoi concittadini l’importanza di essere solidali, di salvare la vita dei più deboli e dei poveri, che, non potendosi permettere l’assicurazione medica, vedono sfumare il loro diritto alla salute. Un’ingiustizia sociale che Adamowicz voleva combattere attraverso una raccolta fondi, che sarebbe servita a comprare attrezzature mediche per l’ospedale locale. Nel bel mezzo del discorso, l’assassino si è lanciato su di lui. Adamowicz era amato dalla comunità di Danzica, che dopo averlo riconfermato sindaco per 20 anni, l’aveva rieletto ancora una volta lo scorso novembre, apprezzando le sue battaglie di civiltà a favore delle minoranze e dei più deboli. Prima tra tutte la campagna per i diritti degli omosessuali; poi la solidarietà alla comunità ebraica polacca, sempre più soggetta alle discriminazione di gruppi antisemiti. In una Polonia governata da un partito di estrema destra e euroscettico, Adamowicz rappresentava per i suoi connazionali il volto della politica moderata e liberale; totalmente opposta a quella xenofoba e omofoba promossa dal presidente polacco Andrzej Duda. Quest’ultimo ha manifestato l’intenzione di organizzare, “in onore del defunto sindaco”, una manifestazione contro la violenza, salvo cambiare idea dopo che la moglie di Adamowicz ha giudicato l’iniziativa “inopportuna”.