Italia
Armenia – Azerbaigian: i giovani Italiani e Azerbaigiani su genocidio Khojaly
Tempo di lettura: < 1 minuto
Edoardo Panichi: “Spero che questa manifestazione possa costituire un punto di partenza per un riconoscimento da parte dello stato italiano di questa pagina buia del conflitto del Nagorno-Karabakh”.
Di Romolo Martelloni
ROMA, 25 febbraio – Circa 60 giovani italiani ed azerbaigiani hanno ricordato a Piazza Montecitorio il Genocidio di Khojaly. L’iniziativa ha visto anche la consegna a rappresentanti parlamentari di una petizione volta a far si’ che Governo e Parlamento italiano richiedano la giusta condanna internazionale per i crimini di Khojaly e l’aggressione militare dell’Armenia contro l’Azerbaigian. A Khojaly nella notte tra il 25 e il 26 febbraio del 1992, le forze armate dell’Armenia uccisero centinaia di civili azerbaigiani, nel corso della guerra del Nagorno-Karabakh. Morirono 613 persone, tra cui 106 donne, 83 bambini e 70 anziani. 487 persone furono rese invalide, 1275 vennero catturati e subirono violenze. Centocinquanta prigionieri sparirono senza lasciare traccia. A promuovere l’iniziativa di oggi, a ridosso del 24mo anniversario della tragedia, l’Associazione Gioventù italo – azerbaigiana, l’Associazione Europea Scambio Culturale Italia Azerbaigian, l’Associazione Giovani Studiosi dell’Azerbaigian e del Caucaso, l’Associazione Giovanile Italia Azerbaigian e l’Azerbaijan Students Network Italy. Molto il pubblico passante sensibilizzato dalle bandiere, i manifesti e l’energia dei presenti. “Spero che questa manifestazione possa costituire un punto di partenza per un riconoscimento da parte dello stato italiano di questa pagina buia del conflitto del Nagorno-Karabakh. Un riconoscimento della strage e una condanna dei mandanti ê un atto eticamente dovuto”, ha dichiarato Edoardo Panichi, presidente dell’Associazione Europea Scambio Culturale Italia Azerbaigian.