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Politica

Apidge e Miur:incontro sul futuro degli studenti italiani su”Costituzione e cittadinanza europea”

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L’Associazione dei docenti di discipline giuridiche ed economiche ha espresso con forza al Ministero dell’Istruzione la necessità di introdurre nei piani formativi scolastici lo studio della disciplina “Costituzione e cittadinanza europea”

Il presidente dell’associazione dei docenti di discipline giuridiche ed economiche e la prof.ssa Anna Tiseo si sono recati al Miur per discutere di un’importante tema riguardante gli studenti italiani futuri cittadini europei: lo studio della disciplina “Costituzione e cittadinanza europea”. L’Apidge ha relazionato relativamente alle motivazioni che rendono non solo utile ma anche necessaria l’ introduzione di tale disciplina in tutte le classi di scuola secondaria di primo e secondo grado. Un piano di lavoro redatto dall’Apidge è già stato presentato in Parlamento ed è sostenuto trasversalmente da varie forze politiche, ma l’associazione ha ovviamente richiesto il sostegno tecnico -politico del Miur che si è impegnato a verificare i numeri e la fattibilità del progetto promettendo un aggiornamento entro una decina di giorni.

Nella richiesta inoltrata al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti  l’Apidge aveva peraltro ricordato che ‘nell’anno scolastico 2017/2018, su un totale di 4.270.854 studenti delle scuole italiane, appena 1.570.535 di essi sono stati coinvolti in programmi curricolari di Diritto ed Economia politica’una cifra che fa riflettere sul relativo pericolo per le future generazioni  di una adeguata comprensione dei meccanismi che tutelano la stessa democrazia nel nostro paese. A questa realtà si aggiunge il dato di fatto, confortato dai dati del MIUR, che  ‘in Italia sono presenti e regolarmente pagati 15.847 insegnanti abilitati in Scienze giuridiche ed economiche (classe di concorso A046) che l’Amministrazione utilizza spesso in modo improprio, addirittura senza precisi riferimenti didattici. Soltanto 11.362 di costoro risultano “titolari” di posto comune, taluni impiegati in attività di insegnamento, altri spesso distribuiti in attività di “potenziamento dell’organico dell’autonomia delle scuole”, distribuiti in modo assolutamente discrezionale a sostituire colleghi assenti. Molti di loro, ormai in posizione di soprannumero,  vengono utilizzati nelle attività di sostegno degli alunni con disabilità (4.485 docenti).

Dati che secondo l’Associazione dei docenti di discipline giuridiche ed economiche non riconoscono la giusta collocazione a professionisti della formazione che ben altro avrebbero da spendere in tema di istruzione e che non possono essere sostituiti da docenti di storia, lettere o filosofia per la specificità e l’importanza dei temi da trattare.

Ed in effetti  ‘nella Scuola italiana, mentre 1 studente su 3 si lamenta di non aver potuto disporre di adeguate conoscenze e competenze giuridiche ed economiche, risulta che 1 insegnante su 3 tra quelli abilitati in Scienze giuridiche ed economiche, è costretto a non insegnare le discipline per cui è stato assunto, cioè proprio il Diritto, l’Economia politica e naturalmente “Cittadinanza e Costituzione”.’

Apidge, presieduta da  Ezio Sina, ha espresso con forza la necessità di  sostenere  tutte le iniziative normative che l’attuale Esecutivo voglia già da subito approntare per valorizzare l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, in modo da garantire il giusto rilievo civile, politico, didattico e formativo a vantaggio delle future generazioni, anche alla luce della profonda crisi di valori che sta colpendo la società tutta, chiedendo che già da subito, in tutte le scuole, venga assicurato l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione da parte degli insegnanti abilitati in Scienze giuridiche ed economiche garantendo, a costi invariati, la presenza di un docente di Diritto ed Economia in ogni scuola.

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