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Cinema & Teatro

Anne Hathaway e la Warner Bros sotto accusa per aver offeso chi soffre di ectrodattilia

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Tempo di lettura: 3 minuti

Anne Hathaway e le polemiche sulle sue “mani divise” ne “Le Streghe”, adattamento cinematografico del romanzo di Roald Dahl”

di Ilaria Carlino

Anne Hathaway, nota attrice hollywoodiana salita alla ribalta con Il Diavolo veste Prada, al momento si trova al centro di una polemica riguardante il suo ultimo ruolo nel nuovo film di Robert Zemeckis, “Le Streghe”, tratto dall’omonimo romanzo del 1983 dello scrittore Roald Dahl.

Nel film l’attrice interpreta il personaggio della Strega Suprema, che per una scelta stilistica è rappresentata con sole tre dita per mano, con il risultato di veicolare involontariamente un messaggio sbagliato a chi soffre di ectrodattilia, una malattia genetica che prevede la mancanza di due o tre dita degli arti inferiori e/o superiori.

Difatti, dopo aver visionato il film, distribuito di recente in streaming sulla piattaforma “Prime Video”, molta gente affetta dalla patologia o con problemi di disabilitá e sfigurazione ha descritto il contenuto come del tutto inappropriato, un messaggio chiaramente sbagliato che spinge le persone con dei veri difetti fisici ad associare il loro problema a quello di un “mostro”. 

La Hathaway ha dichiaratamente affermato di non conoscere l’ectrodattilia, e che se ne fosse stata a conoscenza prima di girare la pellicola non avrebbe mai accettato il ruolo. 

Le scuse sono arrivate anche dallo studio della Warner Bros che ha specificato che il loro unico scopo era quello di rappresentare “creature fantastiche, non umane” senza chiaramente ferire nessuno e aggiungendo che non era inteso che nessun spettatore vedesse sé stesso nei personaggi. 

L’attrice ha ribadito le sue scuse tramite un post di instagram dove scrive “Ho appreso di recente che molte persone affette da ectrodattilia stanno soffrendo a causa dell’aspetto della Strega Suprema de Le Streghe. Lasciatemi dire innanzitutto che faccio del mio meglio per essere sensibile verso i sentimenti e le esperienze degli altri, e non per paura delle critiche che potrebbero arrivare dalla rete, ma perché non ferire agli altri mi sembra il minimo che ognuno di noi dovrebbe cercare di fare. Da persona che crede fortemente nell’accettazione e detesta con tutto il cuore la crudeltà, vi porgo le mie scuse per il dolore che vi ho causato. Mi dispiace”.

Sono intervenuti a dire la loro anche Il comico Alex Brooker, l’attrice Grace Mandeville e l’atleta paraolimpica Amy Marren, preoccupati della reazione di chi riporta tali difetti fisici e delle conseguenze che ne potrebbero derivare, come il potersi sentire criticati per il loro aspetto.

Brooker dice: “Sembra davvero che abbiano rimosso alcune delle dita. Quale tipo di messaggio sta dando? Per me, il messaggio è che dovremmo avere paura della gente a cui mancano delle dita. Un sacco di bambini e adulti sono così. Non c’è bisogno di rinforzare lo stigma”.

Mendeville: “La verità è che i bambini guarderanno questo film e poi alcuni di loro avranno paura della gente con menomazioni agli arti e ectrodattilia. Pensavo che stessimo facendo dei passi avanti in questa industria, ma ancora una volta cicatrici e disabilità sono servite a rendere spaventoso un personaggio cattivo”.

Marren: “Credo sia sconvolgente, per una persona che ha questa disabilità, essere rappresentata come qualcosa di spaventoso. E sono pienamente consapevole che questo è un film, e quelle rappresentate sono streghe, ma le streghe sono essenzialmente mostri”.

La Marren afferma anche di essersi scoperta delusa nei confronti della Warner Bros, e si è chiesta se “abbia pensato a quanto questa rappresentazione della disabilità avrebbe avuto ripercussioni sulla comunità dei disabili”. 

Pare che la rappresentanza così spaventosa delle streghe non fosse quella della trama originale di Dahl, che le descriveva invece con artigli e zanne al posto dei piedi. 

In una dichiarazione, la Warner Bros sostiene infine che “Adattando la storia originale, abbiamo lavorato con designer e artisti per trovare una nuova interpretazione degli artigli simili a gatti proprio come sono descritti nel libro. Questo film parla del potere della gentilezza e dell’amicizia. È nostra speranza che le famiglie e i bambini possano godersi il film e abbracciare questo tema stimolante e pieno di amore, disabili o meno.

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