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Italiani nel Mondo

Alla riscoperta di Caterina Valente

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Caterina Valente, molto probabilmente del tutto sconosciuta oggi ai più giovani perché ritiratasi nel 2002 dalla scena, è cantante, chitarrista, soubrette e attrice italiana naturalizzata francese

di Alexander Virgili

Nel mondo della musica contaminazioni, riprese e rivalutazioni di brani e di esecutori sono abbastanza frequenti. Ma pochi si aspettavano che un brano del 1959, ripreso in un film prodotto 60 anni dopo e poi divulgato attraverso TikTok, potesse riscuotere tanto successo. Si tratta del brano “Bongo cha cha cha“, che è stato inserito nella colonna sonora del film Spider-Man: Far from Home, del 2019, e poi ripreso da TikTok e visualizzato oltre 250 milioni di volte.  Tuttavia, la cosa appare forse meno sorprendente se ricordiamo che fu un brano di Caterina Valente, una delle grandi stelle della musica leggera internazionale per oltre 50 anni.  Caterina Valente, molto probabilmente del tutto sconosciuta oggi ai più giovani perché ritiratasi nel 2002 dalla scena, è cantante, chitarrista, soubrette e attrice italiana naturalizzata francese. Sulla scia dell’interesse suscitato dalla imprevista circolazione di quel brano sui social network, alcuni hanno curiosato per saperne di più sulla cantante, molti altri si sono limitati a parlare di uno dei tanti “revival”. Il profilo della artista è però tale da meritare maggior attenzione.

La Valente vanta una eccezionale parabola artistica per molti motivi, a cominciare dai numeri: ha inciso più di 1500 brani in ben 12 lingue (entrando nel Guinness dei primati), parla correntemente otto lingue, ha venduto più di 18 milioni di dischi. Seguendo le orme dei genitori artisti, a 17 anni cominciò ad esibirsi come cantante e chitarrista a Parigi, a 18 partecipò ad un primo tour in Scandinavia, nel 1953 ebbe il suo debutto presso un vasto pubblico partecipando come cantante a trasmissioni della radio della Svizzera italiana.  Quindi, esattamente 70 anni fa cominciò (1953-2023) la sua incontenibile e vulcanica ascesa nel mondo della musica e dello spettacolo.  Da allora è stata rinomata cantante, chitarrista e attrice in molti Paesi di Europa, Nord e Sud America, oltre alle tournée in Russia, Giappone, Sud Africa.  La sua poliedricità spicca nella storia della musica e dello spettacolo della seconda metà del ‘900. Nel 1955 “Malaguena”, cover di una canzone cubana di Lecuona, diventò una hit negli USA rimanendo 11 settimane al primo posto delle classifiche. Ha cantato e duettato con molti dei più famosi cantanti e musicisti del ‘900, tra i quali Gilbert Becaud, Dean Martin, Bing Crosby, Ella Fitzgerald, Perry Como, Louis Armostrong, Chet Baker, Paul Anka e molti altri.

Ha condotto e partecipato a numerosi spettacoli della televisione negli Stati Uniti, Germania, Italia, Regno Unito. Si è esibita, tra gli altri, con le orchestre di Count Basie, Tommy Dorsey, Woody Herman, Edmundo Ros. Tra i numerosi premi ricevuti si ricordano il premio FAME AWARD come miglior cantante della televisione americana, il premio Golden Camera del 1966.   Nel 1968 venne insignita con la Croce al merito di I classe dell’Ordine al merito di Germania.  Sempre in Germania vinse, per quattro anni di seguito, il premio speciale “Bravo Otto” come cantante donna.  Ha partecipato a film negli Stati Uniti, Francia ed Italia; suoi brani sono stati per molti anni ai primi posti nelle classifiche musicali e sono stati più volte reinterpretati da altri cantanti (ad esempio in Italia da Mina e da Celentano).

Come artista la sua versatilità è stata veramente multiforme, non solo una voce che spaziava dai repertori sudamericani al jazz a quelli anglosassoni, tedeschi e italiani, attraverso vari generi e ritmi, ma anche chitarrista professionista, attrice cinematografica, presentatrice e soubrette in musical, spettacoli televisivi, concerti dal vivo.  Tra l’altro, ha molto contribuito a diffondere nel mondo i ritmi sudamericani calypso, samba e bossa nova.

La sua voce potente ma raffinata, versatile e chiara, in grado di essere controllata garantendo una emissione omogenea e vocalizzi anche molto rapidi, ed allo stesso tempo mai sforzata, sempre naturale pure nell’emissione di suoni in tante lingue diverse.  Una dote naturale ma anche frutto di allenamento e di serio costante lavoro, probabilmente mutuato dalle esperienze circensi dell’infanzia e della famiglia. La grande naturalezza vocale dimostrata anche da come la Valente riuscisse a cantare nelle lingue più diverse con disinvoltura quasi fossero la sua lingua madre e non sfigurasse mai a fianco di nessuno, anche in esecuzioni molto complesse. Alcuni critici musicali hanno definito la sua voce un vero strumento musicale e in questo senso lei è stata il primo strumento delle orchestre con cui si è esibita. Poi il suo amore per le contaminazioni musicali, porte sempre con sorriso ed ironia, in un continuo migliorarsi attraverso la costante esplorazione delle musicalità del mondo e in collaborazioni con artisti dalle caratteristiche molto diverse, cosa che ne ha arricchito nel tempo il vasto repertorio. Ne è una testimonianza un suo disco del 1957, con l’orchestra di Sy Oliver, dove si confronta con successo con alcuni dei più noti esecutori jazz dell’epoca e che la consacrò come grande interprete dello swing. Sarebbe bello se, oltre ad una riscoperta musicale da parte delle nuove generazioni, la artista Valente ricevesse anche da parte delle istituzioni italiane quella attenzione e rispetto che ad esempio la Germania le ha tributato, già tanti anni fa, addirittura con una onorificenza al merito.

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