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Diritti umani

Ad un anno dal sequestro di oltre 200 studentesse a Chibok

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Nuovo Rapporto UNICEF: 800.000 bambini in fuga a causa delle violenze in Nigeria e nella regione

 

download (1)Roma, 13 aprile  – Secondo un nuovo rapporto dell’UNICEF “Missing Childhoods” circa 800.000 bambini sono stati costretti ad abbandonare le proprie case a causa del conflitto nel nord-est della Nigeria tra Boko Haram, le forze militari e i gruppi di autodifesa civile.  Lanciato  un anno dopo il rapimento di oltre 200 studentesse a Chibok  il rapporto rivela che il numero di bambini fuggiti per salvarsi la vita all’interno della Nigeria, o attraversando il confine con Ciad, Niger e Camerun, è più che raddoppiato in poco meno di un anno.“Missing Childhoods” sottolinea come il conflitto è diventato un tributo pesante per i bambini in Nigeria e in tutta la regione:
• I bambini vengono utilizzati da Boko Haram come combattenti, cuochi, facchini e vedette.
• Le giovani donne e le ragazze sono sottoposte a matrimoni forzati, sono obbligate a lavorare e a subire stupri.
• Studenti e insegnanti sono stati deliberatamente preso di mira – con più di 300 scuole danneggiate o distrutte e almeno 196 insegnanti e 314 studenti uccisi dalla fine del 2014.
“Il rapimento di oltre  200 ragazze a Chibok è solo una delle tragedie infinite replicate in una dimensione ancora più imponente in Nigeria e nella regione”, afferma Manuel Fontaine, Direttore regionale UNICEF per l’Africa occidentale e centrale. “Decine di ragazze e ragazzi sono scomparsi in Nigeria – rapiti, reclutati da gruppi armati, attaccati, utilizzati come armi, o costretti a fuggire dalla violenza. Hanno il diritto di riavere la loro infanzia”.
L’UNICEF ha intensificato la sua risposta umanitaria alla crisi. Nel corso degli ultimi sei mesi, ha fornito sostegno psicosociale ad oltre 60.000 bambini colpiti dal conflitto in Nigeria, Niger, Camerun e Ciad  per aiutarli ad alleviare il dolore dei loro ricordi, ridurre lo stress e far fronte al trauma.  L’UNICEF lavora con i partner per fornire acqua potabile e servizi sanitari salvavita, per ripristinare l’accesso all’istruzione con la creazione di spazi temporanei di apprendimento e fornire trattamenti terapeutici per bambini malnutriti.
Per far fronte ad una grave mancanza di fondi, l’UNICEF esorta i donatori internazionali ad aumentare fortemente il loro sostegno finanziario per le attività di soccorso in Nigeria e nei paesi limitrofi. L’UNICEF ha ricevuto solo il 15% dei 26,5 milioni di dollari richiesti per la Nigeria per il 2015, non più del 17% per il suo appello globale umanitario per il Camerun, il 2% per il Niger e l’1% per il Ciad. L’UNICEF pone l’attenzione sul devastante impatto del conflitto sui bambini in tutta la regione con l’hastag  #bringbackourchildhood. Nell’ambito di questa iniziativa, l’UNICEF  usa Snapchat – una piattaforma sociale in cui i messaggi spariscono – per evidenziare la situazione di centinaia di migliaia di bambini che hanno perso la loro infanzia a causa del conflitto. Per raccontare le storie dei bambini che sono fuggiti la violenza, l’UNICEF e artisti Snapchat condivideranno immagini basati sui disegni dei bambini di Nigeria, Ciad, Niger e Camerun. L’opera riflette ciò che i bambini perdono scappando da casa, le ferite emotive e le sofferenze che hanno sopportato, come  vedere i propri genitori e fratelli uccisi, torturati o rapiti. Le persone saranno invitate a condividere ciò che avrebbero perso di più se fossero stati costretti ad abbandonare la casa  sia su Snapchat, sia utilizzando altri canali sociali con l’hastag #bringbackourchildhood

 

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