Politica
Acciaio: ufficio stampa MISE, polemiche pretestuose su assenza Ministro Guidi a Bruxelles
L’ufficio stampa del MISE fa notare che alla Conferenza di ieri non erano nemmeno presenti i ministri di alcuni tra i principali Paesi produttori di acciaio europei: Germania, Spagna, Polonia e Belgio mentre il Regno Unito era presente a livello di un vice ministro.
Roma,17 febbraio 2016 – Sono pretestuose le polemiche sull’assenza del ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi alla Conferenza sulle industrie energivore organizzata ieri a Bruxelles dalla Commissione europea. E’ quanto sottolinea in una nota l’ufficio stampa del MISE. I contenuti e i partecipanti della Conferenza, aggiunge la nota, sono stati individuati dalla Commissione tra il mondo imprenditoriale e alcuni rappresentanti politici dei governi nazionali e del Parlamento europeo. Tra questi partecipanti non figurava il Governo italiano che, nel frattempo, attraverso un’iniziativa del ministro Guidi e del ministro francese Macron promuoveva, il 5 febbraio scorso, una dura lettera alla Commissione sulle importazioni di acciaio dalla Cina e sulle misure da adottare per tutelare il settore. Sempre il governo italiano, d’intesa con quello francese, ha chiesto e ottenuto che si discutesse di acciaio al prossimo Consiglio dei ministri per la competitività previsto per il 29 febbraio prossimo a Bruxelles, sede istituzionale e decisionale per affrontare questo tipo di tematiche. Dopo diverse sollecitazioni, prosegue la nota del MISE, il ministro Guidi è stata inserita nel panel finale della Conferenza ma soltanto alla vigilia dell’evento. Il ministro è stata quindi costretta a mandare a Bruxelles il Direttore generale della Politica Industriale del ministero, scegliendo di occuparsi di un tema altrettanto importante che aveva in agenda e rinviando al Consiglio competitività del 29 febbraio la discussione sul tema acciaio. Per porre fine alle polemiche sollevate su questa vicenda, l’ufficio stampa del MISE fa notare che alla Conferenza di ieri non erano nemmeno presenti i ministri di alcuni tra i principali Paesi produttori di acciaio europei: Germania, Spagna, Polonia e Belgio mentre il Regno Unito era presente a livello di un vice ministro.