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25° edizione Ecomondo: un Italia ecosostenibile che cresce — 25th edition of Ecomondo: an eco-sustainable Italy that grows

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di emigrazione e di matrimoni

25° edizione Ecomondo: un Italia ecosostenibile che cresce

di Marco Andreozzi

Sono tornato alla fiera Ecomondo-Key Energy (la 25/a edizione) a Rimini dopo molti molti anni ed è stato fantastico. Ricordo agli inizi del 2000, quando era ancora solo Ecomondo, una ‘fierucola’ di fatto, ma il termine lungi dallo sminuire l’evento vuole viceversa evidenziare quanto bene sia stato realizzato negli ultimi vent’anni per un evento che è diventato il più importante d’Europa nel proprio settore. E c’era davvero il mondo! Fiere ne ho visitate molte negli ultimi tre decenni. Soprattutto in Cina, ‘suk’ per eccellenza e termine non è casuale, giacché l’attitudine commerciale sinica viene da secoli di insediamenti soprattutto medievali dei mercanti iranici, sogdiani in particolare, unitamente agli arabi-musulmani che seguirono con l’avvento dell’Islam. Un simile affollamento nei giorni 9-10 novembre è paragonabile alla bimestrale campionaria di Canton o qualche altra fiera di Shanghai (dei tempi pre-covid).

Qualche dato puntuale ex post evidenzia la sensazione avuta, con un +41% di presenze totali rispetto all’anno scorso, superando del 15% l’edizione dei primati del 2015. Raddoppiate le presenze estere con 600 compratori provenienti da 90 Paesi e 2537 incontri d’affari sul digitale. Gli espositori sono stati 1400 contro 1200 del 2021 su 130.000 metri quadrati. I fora 160, inclusi gli Stati Generali dell’Economia-Verde. Sparita la fiera del solare di Verona, la 15/a edizione di Key-Energy, raccordata nel quadro dell’economia circolare e della sostenibilità ha raccolto bene dal mondo della domotica per l’uso razionale dell’energia e, naturalmente, delle energie rinnovabili (bio incluso).

Riguardo il fotovoltaico (FV), ragguardevole la presenza cinese, pur inferiore a un tempo, e che sul pianeta produce e vende oltre l’80% dei moduli, con percentuali equivalenti sulla filiera, dai lingotti di silicio drogato alle celle, ai componenti meccanici ed elettrici relativi (invertitori di corrente inclusi). C’era il gruppo Chint, uno dei maggiori produttori di cui ricordo l’enorme fabbrica integrata dalla-cella-al-modulo nel 2008 (la filiera a monte era già cinese), tutto completamente automatizzato con investimenti strategici pubblici nell’ambito dell’amministrazione locale di Hangzhou, e la presenza di giovani ingegneri occidentali reclutati allo scopo di promuovere meglio il prodotto nel mondo ricco. E pensare che il “sistema Cina” era entrato nel fotovoltaico da appena cinque anni. Ricordo benissimo quel primo spazio espositivo in una fiera generalista nel 2004. Povero, con i primi produttori tutti insieme, tutte donne lì a vendere.

Il gigante Chint è tuttavia fuori dai primi dieci produttori mondiali, di cui i primi nove sono cinesi (la canadese Canadian Solar si basa su produzioni cinesi dal suo avviamento) e in decima posizione c’è un produttore USA. In fiera c’era Sunerg di Città di Castello, che nel proprio padiglione rivendica con “orgoglio” di essere il primo produttore italiano (celle taiwanesi e cinesi), magari con quel tocco di ‘artigianalità’ per un prodotto ormai considerato un merceologico e che sul fronte prezzi-bassi vede competitiva solo la Cina. I prezzi dei prodotti italiani (occidentali) sono comunque tali da rendere il FV competitivo rispetto alla generazione elettrica da centrale a gas naturale (a costi del 2020). Quindi, se sostenibilità implica anche aspetti economici e sociali, adeguata assistenza e gestione endogena del fine-vita dei moduli dovrebbe spingere i clienti italiani a pretendere moduli FV nazionali. L’Italia deve crescere al centro del nuovo eco-mondo. La sensazione è un nuovo inizio: si ricomincia da…2023!

25th edition of Ecomondo: an eco-sustainable Italy that grows

by Marco Andreozzi

I returned to the Ecomondo-Key Energy fair (25th edition) in Rimini after many many years and it was fantastic. I remember at the beginning of 2000, when it was still only Ecomondo, a fierucola (small local exhibition) in fact, but the term, far from diminishing the event, vice versa wants to highlight such a good result that has been achieved in the last twenty years for the most important European gathering in its sector. And there really was the world (‘mondo’ means ‘world’ in Italian)! I have visited many fairs in the last three decades. Especially in China, a ‘souk’ de facto and not an accidental term, since the Chinese commercial attitude comes from centuries of mainly medieval settlements of Iranian merchants, Sogdians in particular, together with the Arab-Muslims who followed upon the advent of Islam. A similar crowd on November 9-10 is comparable to the bimonthly Canton Fair or some other exhibitions in Shanghai (pre-covid times).

Some detailed ex post data highlights the sensation, with a + 41% of total visitors compared to last year, exceeding the 2015 record edition by 15%. Foreign attendance doubled with 600 buyers from 90 countries and 2537 digital business-matches. There were 1400 exhibitors compared to 1200 in 2021 on 130,000 square meters. The number of fora 160, including the ‘General States’ conference of the Green Economy. Ended the Verona solar fair, the 15th edition of Key-Energy, linked to the framework of the circular economy and sustainability, has collected lots of participants from the world of domotics for the rational use of energy and, of course, renewable energies (bio included).

Regarding photovoltaics (PV), the Chinese presence has been considerable, albeit less than before, whereas on the planet China produces and sells over 80% of the modules, with equivalent percentages on the supply chain, from doped silicon ingots to cells, to mechanical components and related electrical ones (inverters included). There was the Chint Group’s booth, one of the major producers of which I remember their huge brand-new integrated cell-to-module factory in 2008 (the upstream supply chain was already Chinese), all completely automated through strategic public investments by the local government of Hangzhou city, and the presence of young Western engineers recruited in order to better promote the product in the rich world. The China system had entered the photovoltaic sector just five years earlier, and I remember very well that first exhibition booth at a generalist fair in 2004: poor, with the first producers all together, all sales-women there.

However, the giant Chint company is out of the top ten world producers, of which the top nine are Chinese (Canadian Solar from Canada has been based on Chinese production since its startup) and in tenth position there is a US producer. At the fair there was Sunerg of Città di Castello, too, which at its booth claims with “pride” to be the first Italian producer (Taiwanese and Chinese cells), perhaps with that touch of ‘craftsmanship’ for a product now considered a world commodity and where, on the low-price front, only China is competitive. The prices of Italian (Western) PV products are in any case competitive versus electricity generation from a natural gas plant (at 2020 costs). Therefore, if sustainability also implies economic and social aspects, adequate assistance and endogenous management of the modules’ end-of-life should push Italian customers to demand national-made PV modules. Italy must grow at the center of the new eco-world. The feeling is a new beginning: starting again from…2023! (Nota bene: ‘I am starting from three’ is a renowned 1981 Italian movie, directed, co-written and starred by ‘the comedian of feelings’ Massimo Troisi, a great Neapolitan artist who prematurely died in 1994).

Marco Andreozzi, è Dottore in Ingegneria Meccanica, Economia/Amministrazione (Politecnico di Torino), tecnologo industriale e specialista del settore energetico, proviene da esperienze professionali in cinque multinazionali in Italia e paesi extra-europei, e come direttore generale; nomade digitale dal 2004, e sinologo, parla correttamente il mandarino.
Marco Andreozzi, is Doctor of mechanical engineering (polytechnic of Turin – Italy), industrial technologist and energy sector specialist, comes from professional experiences in five global corporates in Italy and extra-European countries, and as business leader; digital nomad since 2004, and China-hand, he is fluent in Mandarin.

 

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