Ambiente & Turismo
22 aprile: la Giornata Mondiale della Terra

Giornata Mondiale della Terra: lo slogan di quest’anno è “Investiamo nel nostro pianeta“.
di Damiana Cicconetti
Il 22 aprile è la Giornata Mondiale della Terra: una data che si celebra da ormai oltre 50 anni e che è stata fortemente voluta dal senatore americano Gaylord Nelson, a seguito dell’esplosione di una piattaforma petrolifera verificatasi nel 1969 a Santa Barbara e che ha provocato un inevitabile disastro ambientale.
La data è stata, pertanto, istituita dalle Nazioni Unite nell’anno 1970, proprio al fine di sottoporre all’attenzione dell’opinione pubblica l’importanza della conservazione delle risorse e la salvaguardia dell’ambiente naturale.
Il tema di ogni edizione è sempre diverso: lo slogan di quest’anno è “Investiamo nel nostro pianeta“.
L’Earth Day si celebra oggi in 193 Paesi e coinvolge oltre 1 miliardo di persone.
La causa della mobilitazione pubblica, come accennato, è nel disastro ambientale di Santa Barbara, quando una delle numerose piattaforme petrolifere della Union Oil – localizzata a 200 chilometri dalle coste di Los Angeles – è esplosa, per la pressione provocata dal trivellamento del fondale marino, causando il riversamento in mare di ben oltre 10 milioni di petrolio.
Il bilancio fu drammatico: rimasero uccisi più di 10mila gabbiani, delfini, foche e leoni marini.
Così, un anno dopo, in occasione del primo anniversario del disastro, 20 milioni di americani diedero vita ad una delle prime mobilitazioni in difesa della Terra.
Il secondo Earth Day si è svolto nel 1990, quando più di 200 milioni di persone di 141 Paesi diversi decisero di riunirsi nelle piazze per dare impulso ad una nuova cultura: quella del riciclo, ancora poco sentita negli anni del boom della plastica monouso.
La terza edizione memorabile si è, invece, tenuta nell’anno 2000 ed è stata la prima in cui si è ricorsi all’uso di internet, così consentendo a centinaia di milioni di persone nel mondo di essere coinvolte e perfettamente coordinate nell’organizzazione dell’evento.
Il tema di questa 53esima edizione è, come detto, “Investiamo nel nostro pianeta“ ed ha lo scopo è nutrire il dibattito per accelerare la lotta al cambiamento climatico.
A detta del WWF il primo passo da fare per rendere migliore la vita del nostro pianeta parte proprio dalla tavola.
In effetti, secondo il report commissionato dall’organizzazione ed intitolato Mapping the European Soy Supply Chain, le coltivazioni di soia stanno prendendo il posto delle foreste, soprattutto nei territori del Sud America, inevitabilmente cagionando gravissimi danni alla biodiversità.
Perché, per far fronte al grande consumo di carne, pesce, uova e latticini a livello globale, la produzione di soia è stata necessariamente quintuplicata.
La soia, del resto, è un legume molto ricco di proteine e si presta ad essere utilizzata quale mangime per gli animali da allevamento.
Per tale motivo il consumo dell’uomo è al 90%, seppur indiretto.
Ne consegue che risultano ad elevato rischio proprio quei territori in cui la produzione del legume è maggiore, quali Amazzonia, Pantanal e Cerrado.
L’Earth Day di quest’anno ricorda, al contempo, che la finanza privata è probabilmente il più grande acceleratore dei cambiamenti di cui abbiamo bisogno:
…Una finanza privata che è orientata anche dalle scelte dei singoli cittadini, cioè da ciascuno di noi… Nessuno escluso!
Il messaggio, non troppo velato, è a tal punto più che evidente e, invero, inequivocabile: salvare il pianeta è un’azione che conviene anche da un punto di vista economico.
La scienza, tuttavia, indica che se vogliamo centrare l’obiettivo dobbiamo fare in fretta: ecco perché, oggi più che mai, è importante ricordare l’Earth Day.
Le città cinesi sono le più inquinate al mondo. In Italia Torino è al 52mo posto