Diritti umani
18 dicembre: Giornata Internazionale per i Diritti dei Migranti
Il 18 dicembre si celebra la Giornata Mondiale per i Diritti del Migrante nata con l’intento che il Consiglio d’Europa si adoperi al meglio per fronteggiare la sfida dei flussi di migranti e rifugiati.
di Giordana Fauci
Il 18 dicembre si celebra la Giornata Mondiale per i Diritti del Migrante, istituita nell’anno 2000 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per ricordare la Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti e dei Membri delle Loro Famiglie, oltre che per riflettere sul fenomeno migratorio e sulle problematiche ad esso collegate.
Una giornata che è, dunque, nata con l’intento di far sì che il Consiglio d’Europa si adoperi al meglio per fronteggiare la sfida dei flussi di migranti e rifugiati.
Del resto, l’istituzione di questa data è più che evidente, considerato l’elevato numero di persone in fuga dalle guerre in corso ancor oggi nel vicino Medio Oriente ma, invero, non solo.
Basti considerare che nel 2015 vi è stata un’incalcolabile marea, senza precedenti, di migranti in arrivo dalla Siria, proprio a causa del conflitto all’interno del Paese.
Né si può tacere l’elevato numero di migranti giunti in Italia dall’Ucraina di recente.
A non voler dimenticare, poi, le condizioni di vulnerabilità dei lavoratori migranti e delle loro famiglie, spesso costrette a rinunciare alla dignità di esseri umani e ad accettare situazioni illegittime pur di sopravvivere tra abusi, sfruttamenti, precarietà ma, ad onore del vero, pericolosità.
Così, la Convenzione Internazionale, nei suoi 93 articoli basati sul rispetto dei Diritti Umani, ha vietato discriminazioni e trattamenti disumani, garantendo i diritti fondamentali quali l’accesso alle cure e all’istruzione di base per i figli dei lavoratori migranti.
Ma, al di là di ciò, va da se che il flusso costante di milioni di esseri umani che affrontano percorsi pericolosi per tentare la salvezza in Europa non avrebbe non potuto porre ulteriori problemi logistici e finanche umani per i Paesi ospitanti.
Pertanto, al fine di fornire maggior assistenza agli Stati Membri del Consiglio d’Europa, è stata istituita la nomina di un Rappresentante Speciale per le Migrazioni e i Rifugiati, incaricato di missioni atte a verificare le condizioni dei migranti e le loro effettive situazioni nei Paesi che li ospitano.
Tale Rappresentante è tenuto ad agire di concerto con i partner internazionali, tra cui UNICEF, UE e FRONTEX, in modo da rafforzare la cooperazione del Consiglio d’Europa con le stesse organizzazioni.
Del resto, già nel 2015 il Segretario Generale non aveva non potuto delineare una serie di orientamenti per gli Stati Membri in materia di “Trattamento di Migranti e Rifugiati…”.
L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ha, inoltre, deciso di celebrare la Giornata Internazionale per i Diritti dei Migranti organizzando finanche visite di parlamentari presso i centri e le strutture di accoglienza per migranti irregolari e/o richiedenti asilo in un certo numero di Stati Membri, al fine di “regolarizzare la loro presenza”, laddove possibile.
Iniziative e figure essenziali oramai se si considera che viviamo un momento in cui le sfide associate alla migrazione sono notevoli ed evolvono rapidamente in molti Paesi europei.
Così, proprio in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti dei Migranti, ogni anno l’OIM – International Organization for Migration – organizza il Global Migration Film Festival coinvolgendo oltre 100 Paesi nel mondo intero.
Il Festival è divenuto non solo occasione di presentazione di film e documentari su promesse e sfide poste dal fenomeno della migrazione ma, prima ancora, un modo creativo per trattare il più grande fenomeno del nostro tempo.
Esplicative, infine, ulteriori iniziative, quali l’organizzazione di mostre fotografiche: in primis quella che, diversi anni fa, ha ritratto i volti e gli oggetti di persone che, ogni giorno, da Ventimiglia cercano di raggiungere Francia e Gran Bretagna.
…Foto, documentari e film che, di certo, fanno emergere la tragicità della vita di chi è costretto, suo malgrado, a fuggire dal proprio Paese e dai propri affetti.
Del resto, le stesse parole di Papa S. Giovanni Paolo II, risalenti addirittura all’anno 1989, rendono ancor più esaustiva la triste realtà vissuta ancor oggi dai migranti, spesso dimenticati: “Signore, fa che impariamo come è bello vivere tutti da fratelli e sorelle…”.
…Parole pronunciate oltre 30 anni fa e, invero, ancor oggi fin troppo attuali.