Diritti umani
1° marzo: Giornata Internazionale contro le Discriminazioni
La Giornata Mondiale contro le Discriminazioni è nata nel 2014, per promuovere una più ampia sensibilizzazione sui temi della discriminazione, da ripudiare in ogni forma… Razziale, religiosa, politica, Sessuale e spesso anche in danno di persone disabili
di Damiana Cicconetti
Il 1° marzo è la Giornata Internazionale contro le Discriminazioni, una ricorrenza contro l’odio in tutte le sue forme, nel mondo reale e, oramai, finanche on line.
Una data istituita nel 2014 da Michel Sidibé, Direttore Esecutivo di ENAIDS, il “Programma delle Nazioni Unite per l’Aids e l’HIV, nato per promuovere una più ampia sensibilizzazione sui temi della discriminazione.
Durante la Giornata ci si preoccupa di far comprendere l’importanza del ripudio di ogni forma di discriminazione.
….Un concetto che, in effetti, non collima con quello di società civile!
Pertanto, si combatte ogni discriminazione esistente: per orientamento sessuale, colore della pelle, lingua, provenienza geografica e non solo.
Una lotta che, ad onore del vero, deve essere quotidiana!
Non a caso, la nostra Costituzione, all’articolo 3, così recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni, di sesso, di razza, di lingua, di religione di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” (comma 1°)
É compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” (comma 2°
Tanti e tali rilevanti valori non avrebbero, peraltro, non potuto non essere garantiti dallo stesso articolo 21 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea nonché dall’articolo 14 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.
Ecco perché è importante diffondere fin dai banchi di scuola la conoscenza di questa importante Giornata – tra l’altro nata appena dieci anni fa –.
Non a caso dilagano sempre più forme di violenza e discriminazione, oltre che di bullismo, persino ai danni di persone disabili e, al contempo, sempre meno si riescono a prevenire ed a salvaguardare le diversità che popolano l’ambito educativo ed istruttivo ma, invero, non solo e che, invero, dovrebbero essere occasione di innalzamento per la stessa istruzione.
Ecco perché fa la differenza educare fin dall’età scolare contro ogni tipo di discriminazione.
Perché solo in tal modo si favorisce il dovuto rispetto delle differenze.
Per questo è nato in Italia, da ormai dodici anni, OSCAD – l’Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori –: un organismo che vede impegnate insieme Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri, i quali operano quotidianamente per tutelare le vittime dei crimini e dei discorsi d’odio contro razzismo, antisemitismo islamofobia, attacchi alle comunità LGBT e bullismo, anche in danno di persone disabili.
Del resto non poche sono le segnalazioni di reati a sfondo discriminatorio, oramai commessi, in larga parte, anche on line.
…Segnalazioni che riguardano sia gli ambiti discriminatori coperti da normativa, ovvero odio, etnico, razziale, nazionale, religioso e nei confronti di persone affetta da disabilità, sia quelli che non hanno rilevanza nel nostro ordinamento, quali, ad esempio, quelli commessi in danno di persone con diverso orientamento sessuale o identità di genere.
All’OSCAD prende parte il reparto del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e tutte le articolazioni del Dipartimento della Pubblica Sicurezza competenti per materia, quali il settore della Polizia di Prevenzione dell’Anticrimine, dell’Immigrazione, della Polizia Postale e Comunicazioni nonché dell’Analisi Criminale.
Per segnalare atti di discriminazione è, dunque, sufficiente rivolgersi all’OSCAD che provvederà ad inoltrare le segnalazioni agli Uffici della Polizia di Stato o all’Arma dei Carabinieri competenti per territorio, così agevolando la presentazione di denunce da parte delle vittime.
…Perché è inaccettabile che, al di là di norme, ancor oggi vi è chi è costretto a subire tante e tali discriminazioni ma, invero, profonde umiliazioni ed ingiuste vessazioni.
Vale la pena ricordare le parole di Albert Einstein che, alla domanda sul suo passaporto in merito al Paese di provenienza, ha risposto “razza umana” non, di certo, mostrando di ignorare l’esistenza di differenze; piuttosto omettendole coscientemente, in un orizzonte più ampio che le ha incluse e, al tempo stesso, superate.
…Quel che è ancor più certo è che non tutti, a tutt’oggi, sono così intelligenti e sensibili – ma, invero, geniali – quanto è stato Einstein.
Perciò ancor oggi il rischio è che, adottando il pensiero di Einstein, si possa incorrere in due gravi errori: da un lato avere a che fare con individui che fanno della differenza una discriminazione; dall’altro con altri che, per evitare la discriminazione, negano la differenza.
…Una differenza che va invece considerata per quello che è: occasione di crescita per ognuno, grazie al rispetto di tutti… Nessuno escluso!