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Attualità

1 Maggio. Eurostat conferma un triste dato: in Italia 1 giovane su 4 è a rischio povertà

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Tempo di lettura: 3 minuti

Le ultime statistiche dell’UE, risalenti al 2021, hanno accertato un dato triste e, al tempo stesso, allarmante: in Italia un giovane su quattro tra i 15 ed i 29 anni è a rischio povertà. Per la precisione, il 25% dei giovani

 di Giordana Fauci

 Le ultime statistiche dell’UE, risalenti all’anno 2021, hanno accertato un triste ed allarmante dato: in Italia un giovane su quattro tra i 15 e i 29 anni (all’incirca il 25%) è a rischio di povertà; mentre l’intera popolazione manifesta lo stesso rischio con una percentuale pari al 20%.

In UE la percentuale dei giovani si riduce al 20%; mentre per quel che concerne l’intera popolazione, lo stesso dato si riduce al 17%.

Tanti e tali verifiche, a dir poco allarmanti, emergono dalle ultime rivelazioni di Eurostat, che ha collocato l’Italia al quinto posto della classifica, partendo dai Paesi in cui la vita dei più giovani risulta particolarmente “dura”.

Eurostat ha, in effetti, dichiarato che “nel 2021 il tasso di rischio di povertà nell’UE è stato più elevato per i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni rispetto alla popolazione totale (20,1% rispetto al 16,8%; con una differenza di ben 3,3 punti percentuali)…”.

Senza dimenticare di considerare un altro importante dato emerso sempre grazie alle statistiche di Eurostat: si tratta dello studio della deprivazione materiale e sociale.

Perché Eurostat ha appurato che in UE,  nel corso dell’anno 2021, tale tasso è stato pari al 6,1% tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni; mentre tra la popolazione totale (ovvero tutte le persone che vivono in famiglia) è stato leggermente più elevato, pari al 6,3%.

Un dato, quindi, grave ed allarmante quanto il primo, visto che per “deprivazione” si intende non avere alcuna capacità di fronteggiare spese impreviste o, finanche, di potersi permettere una settimana di ferie, come pure di far fronte ad “arretrati necessari”, quali rate di mutuo, affitto o bollette.

Eurostat si è, infine, soffermata a considerare un ultimo dato: ha valutato la capacità di permettersi un pasto a base di carne, pollo, pesce, vegetariano o equivalente a giorni alterni, altresì mantenendo la propria casa in modo adeguato, avendo a disposizione un’auto per uso personale.

…I risultati emersi, più che tristi e allarmanti, sono stati gravissimi: nella maggior parte dei Paesi dell’UE.

L’Italia, ad onore del vero, può consolarsi, perché la situazione è sì grave ma vi sono Paesi in cui lo è ancor di più: ad esempio in Romania, che (nello stesso periodo) ha registrato la percentuale più alta di giovani gravemente svantaggiati materialmente e socialmente, pari al 23,1%; seguita, poi, dalla Bulgaria, con una percentuale del 18,7% e, infine, dalla Grecia, con il 14,2%.

Una percentuale che è, fortunatamente, inferiore al 3% in 11 dei 26 membri dell’UE, ovvero in Lussemburgo, Polonia, Slovenia, Finlandia, Austria ed Estonia.

Ma resta il fatto che, nel corso dell’intero anno 2021, il tasso di rischio di povertà nell’UE è stato più alto per i giovani fino ai 29 anni rispetto alla popolazione totale in ben 19 Paesi dell’UE, con un divario maggiore tra i due in Danimarca (pari al 12,3% della popolazione a rischio di povertà rispetto al 25,6% dei giovani) ed in Svezia (con il 15,7% rispetto al 24,6%).

Quindi, solo in otto Paesi dell’UE i giovani appaiono a rischio di povertà minore rispetto alla popolazione nel suo complesso, con differenze sostanziali in Lettonia (con il 23,4% della popolazione totale a rischio di povertà rispetto al 17,0% dei giovani), a Malta (col 16,9% rispetto all’11,3%), in Estonia (con il 20,6% rispetto al 15,7%) e in Croazia (con dati pari al 19,2% rispetto al 14,7%).

Risultati che non possono non generare preoccupazione.

Invero, nell’intera UE, al di là di piccole differenze percentuali.

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