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Attualità

“Long life Welfare” Per una previdenza aperta agli immigrati e agli anziani

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Avviato nel Meridione il progetto di Anolf Nazionale e Anolf Territoriali con il supporto di Anteas e Idos e il contributo della Fondazione con il Sud

 

La gestione delle pratiche di previdenza sociale è andata sempre più caratterizzandosi per il ricorso all’informatizzazione. Solitamente, le pratiche non si sbrigano più confrontandosi a tu per tu con un impiegato, bensì accendendo il proprio computer ed entrando in un sito internet. A questa maniera di procedere, in grado di abbreviare i tempi, molti si sono abituati, ma non tutti. La modernizzazione delle procedure rischia di lasciare indietro alcune classi di utenti, tra le quali bisogna annoverare gli anziani, soprattutto se soli e non supportati da familiari o esperti, e gli immigrati: i primi, per la scarsa abitudine agli strumenti informatici, i secondi anche per difficoltà dovute al fatto di trovarsi in un contesto culturale diverso rispetto a quello del paese di origine. È usuale fare la conoscenza di anziani e immigrati che non conoscono in maniera precisa quanto viene loro offerto dal sistema di sicurezza sociale o che, pur conoscendolo, non sanno come avvalersene, pensando che a tal fine si debbano pagare delle somme non compatibili con il loro bilancio.

Il Presidente dell’Inps Tito Boeri ha dichiarato che ammontano ad almeno 3 miliardi di euro i contributi pensionistici versati e mai riscossi dai lavoratori stranieri in Italia. Il presente progetto è incentrato su queste necessità, soprattutto degli immigrati – in invecchiamento o giovani – a cui è necessario far conoscere i propri diritti per una vita più serena anche nel futuro. A farsene carico sono una grande rete associativa operante tra gli immigrati (Anolf), un’altra rete nazionale che si avvale dell’apporto volontario di pensionati nell’ambito della solidarietà (Anteas), un Centro Studi e Ricerche conosciuto per i suoi studi socio-statistici sul fenomeno migratorio (Idos).

Sono sei le regioni meridionali nelle quali si svolgeranno le attività progettuali (Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna), dove i partner progettuali opereranno non solo attraverso le loro strutture e i loro operatori, ma anche attraverso le sinergie che verranno attivate con le strutture pubbliche, alle quali si intende favorire l’accesso, e con il mondo sociale e associativo, al cui interno verranno individuate 500 persone chiamate a essere beneficiare dirette delle attività di formazione che consentiranno loro di essere ripetitori e facilitatori delle conoscenze previdenziali, incrementando così la loro vicinanza con tutti gli utenti.

Le attività progettuali prevedono:

– ricerche socio-statistiche sui temi previdenziali riguardanti le 6 regioni del Meridione, per meglio indirizzare gli obiettivi formativi e operativi del progetto;

– individuazione, anche tramite altre reti associative, di 500 fruitori delle azioni formative;

– incontri di programmazione, a livello nazionale e regionale, con gli operatori chiamati a essere di supporto alle azioni progettuali;

– elaborazione di schede sui principali aspetti della tematica previdenziale secondo uno stile che ne faciliti la comprensione e la diffusione;

– programmazione della formazione a distanza dei 500 volontari con la previsione di una piattaforma dedicata di e-learning;

– collegamenti personalizzati, a beneficio dei volontari iscritti alla formazione, anche con la disponibilità di operatori preposti a rispondere alle necessità segnalate;

– messa a disposizione di materiale didattico informativo specifico sull’accesso alla sicurezza sociale di immigrati e anziani (Power Point, video, brochure, fascicoli, report, ecc.);

– campagna di comunicazione sullo svolgimento del progetto, facendo perno sui volontari iscritti alla formazione per sensibilizzare gli immigrati e gli anziani;

– chiusura con un convegno a carattere nazionale che enfatizzi le buone prassi emerse nel corso del progetto, segnali alle strutture previdenziali i bisogni espressi e renda la sicurezza sociale più prossima a queste categorie fragili di beneficiari.

Si tratta di azioni progettuali che incentivano a operare nell’ottica delle più ampie sinergie, a livello pubblico e sociale, così che la tutela previdenziale divenga un obiettivo alla portata di tutti.

Per informazioni:

anolf@anolf.it

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