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Arte & Cultura

Il Museo Toso, custode dell’arte enologica delle Langhe

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Una raccolta di attrezzature, oggetti e macchinari racconta la storia della Cantina piemontese  fondata nel 1910  a Cossano Belbo.

di Rossella Langone

Il Museo Enologico Toso è stato fondato nel 2001 dall’omonima famiglia per preservare e tramandare i segreti di quattro generazioni dedite alla produzione di vini, spumanti e liquori. Le tre Sale principali del Museo contengono una serie di oggetti e attrezzature, selezionate e catalogate minuziosamente, per far conoscere al pubblico contemporaneo e agli appassionati del settore, la storia e le tradizioni di un’azienda che ha posto particolare attenzione  alla ricerca e alla sperimentazione, al fine di  garantire prodotti di alta qualità.

Il Museo è una sintesi della tradizione enologica del territorio e la narrazione di tutte le fasi di produzione, dalle materie prime, ai processi produttivi, fino ad arrivare al prodotto finito, rese possibili grazie ad  un impegno costante e quotidiano.

La visita al Museo parte dalla Grande Sala Inferiore, in cui sono esposte le macchine e le attrezzature aziendali risalenti alla metà dell’Ottocento, adoperate per i lavori in cantina e in vigna.  Si procede per la Sala Superiore, dedicata alle macchine irroratrici, ai trattamenti antiparassitari, alle etichette delle varie epoche e agli utensili antichi della casa agricola. Si arriva poi alla Sala del Vermouth, in cui su una tavola dell’erbanista sono raccolte le essenze principali usate per la lavorazione dei liquori e una ricca esposizione di vecchie bottiglie di Vermouth alle pareti.

Il percorso si conclude all’Enobottega in cui è possibile degustare ed acquistare vari prodotti: vini e spumanti tra cui il nuovo Asti Secco Docg, il Vermouth Gemondi e il Toccasana di Teodoro Negro, l’amaro più tipico delle Langhe a base di 37 erbe.

Per informazioni: www.toso.it

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